Il Refosco della cantina Borga citato dal Washington Post

Indicato come “eccellente” in un servizio dedicato al vino kosher Sorpresa a Chiarano: «Un riconoscimento che ci rende orgogliosi» 

il riconoscimento

Le Cantine Borga conquistano l’America. Grande soddisfazione per la famiglia Borga di Chiarano: il Refosco annata 2019 è comparso in un articolo firmato dal giornalista americano Dave McIntyre, della testata The Washington Post. Un pezzo che consiglia dei vini per la dieta kosher, in vista della Pasqua ebraica del 27 marzo. È la dieta seguita dagli ebrei osservanti, formata dall’insieme di regole religiose dettate dalla Torà (Bibbia). Oltre ai tre vini kosher provenienti da Francia, Argentina e Cile, fa capolino il vino prodotto a Chiarano dalla famiglia Borga, che è stato definito dal giornalista enogastronomico un prodotto «eccellente e straordinario».

Quattro giovani cugini, dai 30 ai 40 anni, stanno portando avanti l’azienda fondata dal nonno Antonio nel 1940. Caterina Borga responsabile vendite; Martino Borga, logistica; Antonio Borga, produzione; e Riccardo Borga, responsabile vigneto. «È stata una sorpresa, non ce lo aspettavamo», dice Antonio Borga, 34 anni, responsabile produzione. «Abbiamo iniziato una collaborazione con un piccolo importatore di Washington alla fine dell’anno scorso, una collaborazione che si è concretizzata da gennaio. Non ci saremmo mai aspettati di essere nominati dal Washigton Post. Il Refosco è una tipologia di vino presente quasi esclusivamente in Veneto e in Friuli».

L’attività di famiglia è nata nel 1940 ed è stata portata avanti dai figli del fondatore. «Il contributo della generazione di mio papà Tarcisio e dei miei zii Ilario e Giuseppe è stato fondamentale per noi quattro nipoti», ha proseguito Borga, «siamo cresciuti seguendo i loro insegnamenti e ad oggi esportiamo in Europa, Stati Uniti, Canada, Cina, Australia e Nuova Zelanda. Un mercato che in questo ultimo periodo ci ha dato grandi soddisfazioni con una crescita dell’esportazione di vino dal 35% al 50%». Un periodo difficile per le aziende vitivinicole del territorio a causa del Covid che ha minato il tessuto economico e sociale della zona, l’estero e l’e-commerce sono stati fondamentali per poter resistere alle conseguenze della pandemia. —



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