Il quartiere San Paolo senza medico di base Disagi per gli anziani

Bordin, il vecchio medico di zona, è deceduto a fine 2015 Non si trovano sostituti, i residenti allertano Comune e Usl9
Di Valentina Calzavara

Il quartiere di San Paolo è da tre mesi senza il medico di base e nei giorni scorsi sono fioccate le segnalazioni degli abitanti. Le lamentele, indirizzate all'assessorato al Sociale di Ca' Sugana e all'Usl 9, chiedono alle Istituzioni di trovare presto una soluzione per ovviare all'assenza di un ambulatorio medico.

«Il disagio è palpabile da quando è venuto a mancare il dottor Alfonso Bordin che aveva l'ambulatorio in viale Francia. La zona è logisticamente un po' isolata e il quartiere di San Paolo conta oltre quattromila residenti con una percentuale elevata di ultraottantenni che hanno difficoltà a muoversi per raggiungere un altro condotto» spiega Nicolò Rocco, consigliere comunale del Pd che ha portato alla luce la problematica e sta contribuendo alla ricerca di una soluzione insieme all'assessore trevigiano al sociale e all'azienda sanitaria del capoluogo.

Soprattutto per i residenti più anziani, le difficoltà di non avere un medico di base vicino a casa, iniziano a pesare. C'è chi sta cercando un nuovo medico a Treviso, guardando tra i professionisti che hanno ancora la disponibilità di accogliere sotto di loro dei pazienti ma facendo i conti anche con le difficoltòàdi raggiungere ambulatori in altri quartieri della città, e chi sta prendendo tempo per vedere se qualche altro camice bianco si farà avanti aprendo un ambulatorio nella zona.

Tutta la popolazione che prima veniva seguita dal dottor Bordin, deceduto alla fine dell'anno scorso, fa ora i conti con la mancanza di un medico di riferimento nei paraggi, capace di rispondere ai vari bisogni di salute. Dalla prescrizione di un farmaco o di una visita specialistica, al check up, alla misurazione della pressione, alla vaccinazione antinfluenzale. Al momento nessun medico di famiglia svolge il servizio, ma l'Usl 9 è a conoscenza della carenza e sta lavorando per risolverla. «Sappiamo della difficoltà che il quartiere di San Paolo sta attraversando per la mancanza del medico di base e stiamo cercando un professionista che sia disposto a coprire quell'area» conferma Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl di Marca. Un problema che si impernia in un momento in cui la discussione sullo sviluppo della medicina territoriale è particolarmente acceso. Con i sindacati trevigiani che denunciano lo stallo delle aggregazioni dei medici di base, i condotti che puntano il dito contro l'Usl 9 e quest'ultima che li convoca per progettare insieme il servizio.

«Sappiamo quanto sia difficile lavorare sulla riorganizzazione delle medicine di base» conclude il consigliere Rocco, delegato ai rapporti con l'Usl 9, «ma questo è un obiettivo decisivo se vogliamo una sanità che dall'ospedale si concentri maggiormente sul territorio. Penso che sia doveroso che il Comune di Treviso sia accanto alla direzione generale dell'Usl 9 nella progettualità riguardante i presidi di salute territoriali». Un’alternativa potrebbe arrivare dall’ospedale di prossimità previsto nel piano di riqualificazione del Menegazzi, in Noalese, ma per vederlo aprire serve ancora tempo.

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