Il Pd: «Mai con la Lega Sì a civiche e territorio»

Un Pd leader delle coalizioni di centrosinistra, dalle civiche a Sel. Niente patti con la Lega: addio al modello Resana, finito ingloriosamente. «Dobbiamo pensare a conquistare le fette di società civile che sin qui hanno votato il Carroccio e soprattutto il mondo dell’impresa e dei professionisti, con cui storicamente fatichiamo a dialogare, ma anche valorizzare le risorse più specifiche e più autorevoli dei territori». Compresi i forconi e i grillini? «La protesta va ascoltata, il disagio delle famiglie della categoria produttive è reale. Poi certo, violenza e insulti, non devono trovare sostegno».
Così parlò ieri Lorena Andreetta, segretaria del Pd. La rotta per le comunali 2014 (58 comuni, test a Vittorio e Mogliano, dove il Pd ha percentuali alte, ma anche i comuni dell’hinterland del capoluogo) è stata tracciata ieri nella presentazione della nuova segreteria provinciale. Facce nuove e nuovissime (età media 31 anni e mezzo, esclusi la stessa Andreetta e il presidente Mariano Girardi), squadra allargata, spazio a giovani amministratori ed emergenti dei renziani. Lo spirito è unitario («Basta con le etichette, siamo Democratici e stop»), ma la segreteria nasce a larghissima maggioranza renziana. Lo sono Thomas Soldera, assessore di Giavera, e Maria Rosa Barazza, sindaco di Cappella Maggiore, seguiranno gli enti locali; Silvio Piccoli, avvocato di Breda, renziano della primissima ora in «AdessoMarca», curerà il raccordo con i circoli; Nicolò Rocco, consigliere a Treviso e segretario veneto dei Giovani Democratici, responsabile della comunicazione. Oscilla fra Renzi e Civati, invece, lo zerotino Enrico Cazzaro che seguirà la formazione. Leone Cimetta, l’avversario che Andreetta ha sconfitto allo sprint al congresso, coordinerà l’esecutivo tematico; Daniele Ceschin, braccio destro di Laura Puppato (schierata con Civati, ma sostenitrice con Rubinato in provincia) è il nuovo segretario organizzativo. «Con scelte condivise valorizziamo le notevoli risorse umane del nostro partito», ha chiarito Andretta, «partiamo dal territorio perchè i sindaci sono il primo sportello dei cittadini: vogliamo presentare un patto di sostanza e di proposta agli elettori. Qui siamo poco premiati, siami spesso all’opposizione, ma dopo aver espugnato Treviso possiamo invertire la tendenza». «Questa segreteria unisce esperienza e gioventù, competenze ed entusiasmo», ha aggiunto Cimetta. E Ceschin ha assicurato «massimo sostegno» ai circoli che preparano il voto, e «una ricca agenda di eventi da qui a maggio». E Andreetta, da ex sindaco, non dimentica realismo e pragmatismo. «Lega e centrodestra in difficoltà? Attenti, non qui: nella Sinistra Piave che conosco bene sono ancora forti, servono unità e massimo impegno».
Le nomine della segreteria non saranno forse indolori. Non è il modello unitario che auspicavano gli sconfitti, forti del 48 % nella Marca («è stato più unitario Renzi con il 70%», commentava sarcastico ieri un ex Ds). Ma si punta all’unità di intenti dopo gli scontri e i veleni del congresso. E poi c’è l’esecutivo tematico, dove la rappresentanza verrà riequilibrata.
Il 20 gennaio l’assemblea provinciale confermerà il tesoriere Gilberto Daniel, insedierà revisori dei conti e commissioni di garanzia e ratificherà le nomine dell’esecutivo. In pole Giandon (ambiente), Pelloni (condizione giovanile), Gianelloni (pari opportunità), Milani (scuola), Frattin (sanità), Brentel (welfare), Borsato (urbanistica), Giordano (lavoro), Sech (imprese), Ciccarello (fisco). Ma potrebbero ancora esserci modifiche.
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