Il nuovo supermercato è vicino alla chiesa: il parroco del duomo di Mogliano si infuria

Mogliano, il parroco del duomo presenta un’osservazione al piano di recupero Cadoro «Più tutele al contesto storico e religioso». E sul nuovo insediamento: «È fuori scala rispetto al centro»

MOGLIANO. Il nuovo piano di recupero dell’area Cadoro non piace nemmeno alla parrocchia. Tra le osservazioni al piano di recupero presentato dallo studio Berro e approvato dalla giunta Arena il 15 giugno scorso, spunta anche il severo ammonimento del parroco, don Samuele Facci. Al prelato della chiesa Santa Maria Assunta, dove sorge anche l’antico complesso abbaziale, non è passata certo inosservata la mastodontica presenza del nuovo supermarket proprio a due passi dal cuore religioso e storico della città. Don Samuele, nell’esprimere direttamente le proprie riserve sotto forma di osservazioni ufficiali al piano di recupero, considera inadeguate le soluzioni progettuali che dovrebbero mitigare l’impatto del nuovo “capannone”. Si parla di una superficie di 2.500 metri quadrati, un volume di 18 mila metri cubi, con altezza media di 4 metri. Un mega supermercato, dunque, spunterà proprio tra la casa del campanaro (altro edificio considerato tra i più antichi della città) e il camposanto, spezzando il naturale continuum urbanistico. I progettisti dello studio Made Associati, incaricati da Cadoro – ben consci delle criticità legate all’innesto di tale ingombrante spazio commerciale – hanno cercato di intervenire inserendo due diversi elementi: una fascia verde (6 mila metri quadrati complessivi) e un muretto divisorio.

DE MARCHI TREVISO IN FOTO IL PRETE DI PONTE DI PIAVE
DE MARCHI TREVISO IN FOTO IL PRETE DI PONTE DI PIAVE


Secondo il don, però, non è abbastanza: «Al fine di garantire la necessaria mitigazione visuale e acustica tra il complesso benedettino e la futura piastra commerciale», mette nero su bianco il sacerdoe, «si richiede vengano utilizzati opportuni criteri progettuali non garantiti dal solo parco pubblico interposto tra i due edifici». Inoltre, giudicando l’insediamento commerciale «fuori scala rispetto al centro storico e di grande impatto visivo», don Samuele auspica l’utilizzo di adeguati materiali e finiture «rispettose del contesto».

Nelle controdeduzioni il Comune di Mogliano sembra già intenzionato a passare la patata bollente direttamente alla Soprintendenza: «Il piano è pienamente rispettoso delle indicazioni del Prg», si legge nei documenti già approvati in giunta «La Soprintendenza è garante degli aspetti estetici, della qualità dei materiali, nonché delle relazioni tra il nuovo intervento e gli edifici di valore monumentale presenti nell’area». Le parole del parroco moglianese, e gran parte delle altre osservazioni fatte pervenire agli uffici, lasciano sorgere spontanea una domanda: in quale centro storico si costruiscono maxi supermercati a due passi dai monumenti più importanti? Secondo gli studiosi proprio nell’area del chiostro e dell’attuale duomo di Mogliano, intitolato a Santa Maria Assunta, ben prima dell’anno mille sorgeva una piccola pieve. Dopo le distruzioni degli Ungari, furono il vescovo di Treviso, Rozone e l’abate Vitale, nel 997 dC, a rifondare ufficialmente il nuovo monastero. Uno scrigno di storia per la comunità locale, che si è conservato intatto per oltre mille anni e su cui la Soprintendenza ora potrà dire una parola definitiva.

 

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