Il nuovo giovane medico per gli anziani del quartiere di San Liberale a Treviso

Ha preso in questi giorni servizio il dottor Alberto Malatesta. Trevigiano, 35 anni: «Orgoglioso aiutare il quartiere»

TREVISO. Un medico giovane per il quartiere di San Liberale. Ha preso ufficialmente servizio negli ambulatori accanto alla farmacia il dottor Alberto Malatesta, classe 1987: ha accolto un incarico che è insieme sfida e impegno. Il popoloso quartiere alle porte della città è carente di servizi e spesso nel mirino di chi lo considera zona non appetibile per abitarci.

il quartiere

La fama risale a tanto tempo fa, quando il “villaggio coordinato” nacque per ospitare i residenti in centro, attorno a san Nicolò, le cui abitazioni furono massacrate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Una zona nota per bordelli e case chiuse. Il progetto è del 1958, si conclude nel 1962 e nel 1967 diventa abitato e operativo a tutti gli effetti.

Oggi ospita migliaia di abitanti molti dei quali anziani e qui è attivo uno dei circoli più vivaci del territorio, il Gat guidato da Ivonne Tordini. Accanto alla chiesa il Teatro delle Voci aperto da Fondazione Cassamarca aveva fatto ben sperare in una svolta per il quartiere.

speranza dissolta

Speranza dissolta dalla crisi. E poi ci sono gli studi medici, inaugurati circa 10 anni fa accanto alla farmacia: 3 ambulatori che nel tempo si sono svuotati, visto che due dottoresse sono emigrate a Santa Bona, lasciando solo Roberto Romoli che fra pochi mesi andrà in pensione. San Liberale avrebbe rischiato di rimanere senza medico di famiglia, come già accaduto in passato, se il giovane Malatesta non avesse detto sì.

LA STORIA

«Mi sono specializzato in dicembre e pochi giorni dopo la cerimonia ho ricevuto la proposta di lavoro: non mi è sembrato vero poter lavorare nella mia città anche se non sarà facile».

Nato nel quartiere di Sant’Angelo, il giovane ha studiato sei anni medicina tra Padova e Treviso, ha fatto l’esame di stato e si è specializzato in Medicina Generale compiendo tirocini negli studi del territorio.

Ha pure sperimentato il lavoro in Guardia Medica e Pronto soccorso per ampliare la formazione e capire come intervenire in caso di emergenza. Prima di lui san Liberale era stato rifiutato da chi forse nutre ancora pregiudizi.

«Il fatto di gestire un ambulatorio in un quartiere così densamente abitato è una grande responsabilità ma la considero anche una sfida», dichiara il giovane medico, deciso a mettercela tutta per superare le difficoltà e migliorare un pezzetto della sua Treviso, città di cui si dichiara innamorato.

l’incontro con conte

«Nei giorni scorsi ho incontrato il sindaco che mi ha incoraggiato e mi ha detto che il mio arrivo contribuirà alla sua idea di riqualificare l’intero quartiere». In quest’ottica, fondamentale risulta il piccolo polo sanitario che ruota attorno alla farmacia e agli ambulatori che potrebbero presto essere potenziati, visto che lo spazio c’è. Fra qualche mese il dottor Malatesta rimarrà da solo in un territorio che conta oltre 4 mila abitanti.

«Sarebbe bello far ripartire la medicina di gruppo con altri due colleghi, anche se non sarà facile». In questo e nei prossimi due-tre anni sono infatti tantissimi i medici di base che andranno in pensione, figli del baby boom degli anni Cinquanta e non sarà semplice sostituirli.

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