Il nido è sul traliccio L’Enel salva le cicogne

L’Enel isola i fili del traliccio dell’alta tensione, per mettere in sicurezza... il nido delle cicogne. Succederà la prossima settimana a Casale. Mentre ieri a Silea i pompieri hanno rimosso un altro nido da un camino, perché non venisse danneggiato dal fumo, per poi riposizionarlo lì. Ma non sono che due dei tanti interventi, nella Marca, a tutela di questo prezioso volatile. Le cicogne stanno infatti tornando a ripopolare il nostro Paese, tanto che attualmente in Italia si contano un centinaio di coppie selvatiche, e una quindicina di queste hanno scelto come casa proprio la provincia di Treviso. Sono appunto le cicogne bianche (Ciconia ciconia) venute ad abitare la Marca. Alcune hanno messo su famiglia costruendo dei grandi cestoni di paglia e rami secchi sui campanili trevigiani, altre sopra ai camini o in vecchi casolari, altre ancora hanno deciso di trovare sistemazione in un luogo molto meno romantico: i tralicci dell’alta tensione.
Per evitare che la location scelta metta a repentaglio la vita di questi splendidi uccelli, l’Enel ha pianificato l’operazione “Cicogne Sicure”. Nei prossimi giorni, approfittando dell’assenza degli inquilini, in viaggio verso l’Africa per scampare all’inverno europeo, i tecnici dell’Enel, muniti di autocestelli e carrelli elevatori, lavoreranno sui piloni di Casale sul Sile. La presenza dei nidi è stata verificata durante le ispezioni che periodicamente vengono fatte per controllare le linee elettriche. Nelle scorse settimane, con un sorvolo a bassa quota a bordo di un elicottero, sono state mappate le aree bisognose d’intervento. Come prima cosa si andranno a eliminare le parti esterne dei nidi edificati troppo vicino ai cavi dell'alta tensione. Molto spesso si parla di “ceste” che superano il metro di diametro, costruite per ospitare le famiglie e 2 uova al massimo. Successivamente si procederà a isolare con delle guaine in plastica i cavi che passano in prossimità dei ricoveri delle cicogne. «Sono delle creature magnifiche la cui apertura alare supera, spesso e volentieri, i due metri», spiega l’ornitologo Francesco Mezzavilla, «la cicogna che si posa sui tralicci, è quindi a rischio. Durante le ripartenze, se tocca col corpo entrambi i fili parte la scarica elettrica e l'animale muore sul colpo e provoca danni agli impianti. Ecco perché è una cosa buona isolare i cavi». L'intervento dell’Enel metterà quindi in sicurezza i punti più critici con della guaina isolante, resistente nel tempo e capace di reggere le variazioni di temperatura e i raggi UV, il tutto senza arrecare alcun danno al nido. Un intervento amico dell’ambiente e del suo ecosistema di cui le cicogne non si accorgeranno neppure, quando a primavera torneranno a occupare il proprio giaciglio per mettere al mondo la prole. Un viaggio che si ripete tutti gli anni, come spiega Mezzavilla. «Le cicogne occupano i nidi già esistenti, ci tornano costantemente. Se necessario fanno dei lavori di manutenzione, riportano materiale e rinsaldano le strutture affinché tutto sia pronto per ospitare i piccoli», continua l’esperto, «in Spagna per esempio, in alcune chiese, ci sono nidi storici di più di 150 anni». Ieri intanto è andata a buon fine anche la messa in sicurezza di un nido sul camino di una villa a Sant’Elena di Silea.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso