«Il mio esame di terza media una tesina online sulla paura»
Ha scelto il tema della paura. E suonerebbe quasi superfluo domandargli il perché: «C’entra il virus, la paura raccontata attraverso il linguaggio del corpo». Ma s’è pure regalato un’ebbrezza inattesa: complici le bizze della connessione domestica, gli è stato consentito di esporre la tesina da un computer della vicepresidenza. Collegato in videoconferenza con i docenti, tutti dalle proprie case, è potuto tornare a scuola dopo oltre tre mesi. Un piccolo privilegio, che s’aggiunge alla soddisfazione per la ricerca svolta: «Sono contento, ma aspetto i voti».
«una situazione strana»
Altin Javori, 15 anni, nato a Treviso da genitori kosovari, dimostra di avere le idee chiare. Ha frequentato la 3ª A alle Bianchetti, è stato fra i primissimi a esporre on line l’elaborato multidisciplinare, che quest’anno, in via eccezionale, sostituisce il canonico esame di terza media. Fra i primissimi, a vivere una prova telematica senza precedenti. La sua scuola, come nel capoluogo le “gemelle” Coletti e le Serena, ha inaugurato infatti lunedì il calendario delle audizioni. E così, Altin non ha dovuto attendere troppo per liquidare la pratica.
gel e mascherine
«Una situazione strana. Nelle interrogazioni, eri abituato a trovarti faccia a faccia. Mancava il contatto con gli insegnanti», racconta lo studente. Cui l’esposizione è parsa forse anche più strana per il fatto di farla a scuola. Possibilità concessa ai soli alunni che lamentino guai tecnici. Altin ha trovato il gel all'ingresso ed è entrato con la mascherina, poi se l’è levata per la discussione. Tutto solo, in vicepresidenza. «Sì, è stato bello rientrare a scuola. Se preferivo gli esami normali? Forse sarebbero stati più difficili. Piuttosto mi sarebbe piaciuto farli in presenza con compagni e professori», puntualizza.
«la scuola mi è mancata»
Quanto all’argomento, Altin non ha avuto dubbi: «L’emergenza virus mi ha suggerito il tema della paura, ho analizzato gesti e comportamenti delle persone. Credo che per tutti, chi più chi meno, siano stati mesi di forti preoccupazioni. Nessuno si sarebbe immaginato una situazione così. Un po’ tutti, all’inizio, avevamo sottovalutato il problema. Nella tesina, ho scritto che “a volte la paura va contro la nostra volontà e non siamo più noi al 100%”». Poi precisa i collegamenti con le varie materie: «Per la storia, la Shoah e la paura degli ebrei. In geografia, ho portato l’ultimo terremoto in Albania. In tecnologie, ho approfondito il cyberbullismo. Per musica, una canzone dei Modà: “Paura di volare”. In inglese, il romanzo Frankenstein. E in arte, il Surrealismo». La scelta dell’ultimo terremoto in Albania, nel novembre 2019, ha un significato che va oltre le radici: «Con la famiglia e amici abbiamo raccolto scatoloni con cibo e vestiti da destinare alle località colpite».
«mi mancano i compagni»
Poi Altin torna sulla didattica a distanza: «La scuola vera mi è mancata tanto, niente abbracci o il “cinque” con i compagni. E anche preparare la tesina non è stato semplice, devi lavorare molto in autonomia». E per il prossimo anno scolastico? «Farò il Giorgi» risponde Altin, «studierò da odontotecnico. Sono stato all’Open Day, abbiamo fatto un esercizio con cera e protesi: mi è piaciuto». —
Mattia Toffoletto
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