Il militare è tornato a casa «Voleva solo chiarirsi le idee»

CORDIGNANO. Salvatore Gulli è tornato venerdì sera nella sua casa di Cordignano. Il capitano dell'esercito, in servizio alla caserma Leccis di Orcenico Superiore, era irreperibile da mercoledì mattina. L'ufficiale 34 enne in questi giorni avrebbe girovagato senza mangiare e dormendo in auto. Salvatore Gulli ha fatto rientro alle 22.30 nella casa di via Balbinot, a due passi dal campo sportivo e dalla caserma dei carabinieri. Lì vive con la compagna Laura Carlet. È lei che ora sta cercando in tutti i modi di proteggerlo.
Sono le 13.30 di ieri, il militare, look sportivo, sale la prima rampa di scale con Laura per dirigersi al primo piano dove abita. Non ha voglia di parlare, lo sguardo è confuso e perso. Entra nell'appartamento, dopo un attimo si fa vedere dal terrazzo. È il fratello di Salvatore a tentare di spiegare quanto è accaduto. «È andato solo a schiarirsi le idee, a fare una passeggiata. Non è successo nulla». «Basta così», taglia corto la compagna, «si è già parlato troppo di lui». Salvatore resta sul terrazzo, va avanti e indietro. È ancora frastornato, con la mente tra mille pensieri. Poi arriva altra gente, un uomo porta una torta per festeggiare il suo ritorno a casa. L'ufficiale, originario di Sciacca, in provincia di Agrigento, aveva fatto perdere le proprie tracce mercoledì mattina. Era uscito dal suo appartamento a bordo di una Ford Focus station wagon di colore blu. Era diretto in Friuli, come ogni giorno, per raggiungere la caserma Leccis dove è di stanza l'11 Reggimento Bersaglieri. Né lui, né la sua auto erano mai giunti nella base di Orcenico Superiore, frazione del comune di Zoppola. L'ultimo contatto alle 6.50 di mercoledì, in territorio comunale di Zoppola, dove il suo cellulare ha agganciato per l'ultima volta una cella telefonica. Poi il telefono non è stato più acceso.
I carabinieri lo avevano cercato nelle province di Treviso e Pordenone. Salvatore Gulli era separato e dalla moglie aveva avuto un figlio.
Francesca Gallo
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso