Il metanodotto è corroso via i vigneti per rifarlo

FARRA DI SOLIGO. Via i vigneti per rifare il metanodotto corroso dall’acqua. Tra Farra di Soligo e Moriago, le proprietà di oltre cinquanta cittadini saranno interessate dai lavori a cura di Snam Rete Gas: per riparare il gasdotto, bisognerà scavare nelle loro proprietà. Non sono mancati i mugugni. Tutti i cittadini sono stati avvisati tramite lettera, ma qualcuno ha alzato la voce in municipio, minacciando il ricorso alle vie legali. Il sindaco di Farra, Giuseppe Nardi, assicura che è stato raggiunto un accordo con tutti: «Chi subirà dei danni alle coltivazioni sarà rimborsato da Snam». I terreni dei proprietari, peraltro, erano già vincolati al momento dell’acquisto: si sapeva che, in caso di necessità, la società responsabile del metanodotto avrebbe scavato nelle loro proprietà. I lavori dovrebbero iniziare entro agosto; venerdì 28 marzo alle 10, in Provincia, si riunirà la relativa Conferenza dei Servizi. È la stessa Snam a spiegare le ragioni dell’intervento: «I lavori consistono nel rifacimento del tratto di metanodotto denominato Derivazione per Valdobbiadene DN 150, posto tra il Torrente Raboso in comune di Farra e la strada comunale Via Todoverto in comune di Moriago, per una lunghezza complessiva di circa 1050 metri. Lo scopo principale dell’intervento è quello di sostituire un tratto di metanodotto esistente che in alcuni punti ha uno strato di copertura limitato. In particolare, questo fenomeno è accentuato in corrispondenza degli incroci con elementi idrografici, dove lo spessore di ricoprimento è maggiormente soggetto ad assottigliamento per effetto dell’erosione fluviale». Un chilometro di gasdotto che taglia in due diverse proprietà, molte delle quali coltivate a vigneto. Per molti sarà dura rinunciare ai filari, ma il sindaco Nardi esclude che si possa arrivare a un nuovo caso-Pip, in cui i cittadini (oltre vent’anni dopo) si sono visti riconoscere rimborsi milionari per aver rinunciato ai loro terreni, in favore della zona industriale. «Questo è un caso completamente diverso» assicura Nardi «tutti saranno risarciti nei modi e nei tempi previsti. I proprietari sapevano già che in quei terreni c’era un vincolo legato al metanodotto. E a parte qualche mugugno, non ho avuto grandi dimostrazioni di protesta: abbiamo più volte incontrato i proprietari, e spiegato il da farsi. Chi ha comprato il lotto, ha comprato anche la servitù del metanodotto, e sapeva che un vigneto sopra i tubi sarebbe stato a rischio». La buona notizia per il Comune è che i rimborsi, stavolta, saranno a carico di Snam. I lavori dureranno circa tre mesi, e costeranno (alla società) 500 mila euro.
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