Il metanodotto è corroso via i vigneti per rifarlo

Le proprietà di oltre cinquanta famiglie tra Farra di Soligo e Moriago saranno interessate dai lavori a cura di Snam Rete Gas : «Saranno risarciti»
Di Andrea De Polo
Borin Susegana Lavori metanodotto gas zona stradonelli, sullo sfondo castello di Susegana. Borin Susegana Lavori metanodotto gas zona stradonelli, sullo sfondo castello di Susegana.
Borin Susegana Lavori metanodotto gas zona stradonelli, sullo sfondo castello di Susegana. Borin Susegana Lavori metanodotto gas zona stradonelli, sullo sfondo castello di Susegana.

FARRA DI SOLIGO. Via i vigneti per rifare il metanodotto corroso dall’acqua. Tra Farra di Soligo e Moriago, le proprietà di oltre cinquanta cittadini saranno interessate dai lavori a cura di Snam Rete Gas: per riparare il gasdotto, bisognerà scavare nelle loro proprietà. Non sono mancati i mugugni. Tutti i cittadini sono stati avvisati tramite lettera, ma qualcuno ha alzato la voce in municipio, minacciando il ricorso alle vie legali. Il sindaco di Farra, Giuseppe Nardi, assicura che è stato raggiunto un accordo con tutti: «Chi subirà dei danni alle coltivazioni sarà rimborsato da Snam». I terreni dei proprietari, peraltro, erano già vincolati al momento dell’acquisto: si sapeva che, in caso di necessità, la società responsabile del metanodotto avrebbe scavato nelle loro proprietà. I lavori dovrebbero iniziare entro agosto; venerdì 28 marzo alle 10, in Provincia, si riunirà la relativa Conferenza dei Servizi. È la stessa Snam a spiegare le ragioni dell’intervento: «I lavori consistono nel rifacimento del tratto di metanodotto denominato Derivazione per Valdobbiadene DN 150, posto tra il Torrente Raboso in comune di Farra e la strada comunale Via Todoverto in comune di Moriago, per una lunghezza complessiva di circa 1050 metri. Lo scopo principale dell’intervento è quello di sostituire un tratto di metanodotto esistente che in alcuni punti ha uno strato di copertura limitato. In particolare, questo fenomeno è accentuato in corrispondenza degli incroci con elementi idrografici, dove lo spessore di ricoprimento è maggiormente soggetto ad assottigliamento per effetto dell’erosione fluviale». Un chilometro di gasdotto che taglia in due diverse proprietà, molte delle quali coltivate a vigneto. Per molti sarà dura rinunciare ai filari, ma il sindaco Nardi esclude che si possa arrivare a un nuovo caso-Pip, in cui i cittadini (oltre vent’anni dopo) si sono visti riconoscere rimborsi milionari per aver rinunciato ai loro terreni, in favore della zona industriale. «Questo è un caso completamente diverso» assicura Nardi «tutti saranno risarciti nei modi e nei tempi previsti. I proprietari sapevano già che in quei terreni c’era un vincolo legato al metanodotto. E a parte qualche mugugno, non ho avuto grandi dimostrazioni di protesta: abbiamo più volte incontrato i proprietari, e spiegato il da farsi. Chi ha comprato il lotto, ha comprato anche la servitù del metanodotto, e sapeva che un vigneto sopra i tubi sarebbe stato a rischio». La buona notizia per il Comune è che i rimborsi, stavolta, saranno a carico di Snam. I lavori dureranno circa tre mesi, e costeranno (alla società) 500 mila euro.

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