Il manager della logistica compra l’area Pagnossin

Tanti concorrenti per l’ultima asta dopo la presentazione di un’offerta vincolante Ha vinto la Zanardo Servizi di Marghera, galassia Save, con 3,2 milioni di euro
QUINTO 7/6/2005 DITTA PAGNOSSIN ditta pagnossin
QUINTO 7/6/2005 DITTA PAGNOSSIN ditta pagnossin

Con un’offerta da 3,2 milioni di euro ha sbaragliato la concorrenza. Ieri la Zanardo Servizi Logistici spa ha acquistato l’area Pagnossin. L’azienda di Marghera ha presentato l’offerta più alta nell’ufficio del giudice delegato Antonello Maria Fabbro, aggiudicandosi gli 80 mila metri quadrati a cavallo tra Treviso e Quinto.

Che questa fosse finalmente la volta buona, dopo sette aste deserte era sembrato chiaro fin da giugno quando il curatore fallimentare Roberto Cortellazzo Wiel, e il giudice delegato, avevano indetto la nuova asta proprio di fronte ad un «offerta di acquisto vincolante». Un imprenditore aveva messo sul piatto una cifra, al Tribunale non è rimasto altro da fare che capire se altri avrebbero voluto sfidarlo.

Rotto il gioco al ribasso che aveva sempre mandato deserti i bandi, tanti sono venuti allo scoperto nella speranza di accaparrarsi la grandissima area artigianale tra Treviso e Quinto.La base d’asta è stata fissata sulla base dell’offerta vincolante: 1 milione e 875 mila euro. Un’inezia se confrontata con i 10 milioni della prima stima (2009) e i 7,5 milioni della prima asta. E proprio per questo ieri mattina nell’aula del giudice Fabbro è stato un susseguirsi di rilanci. A colpi di 50 mila euro si è arrivati fino a 3,2 milioni della Zanardo a cui non sono seguite offerte.

Che sarebbe stata l’asta decisiva e che tanti si sarebbero messi in coda lo aveva fatto capire poi anche il via vai di Suv e di “addetti ai lavori”, con cartografie e documenti, registrato nei giorni scorsi nell’area lungo la Noalese che dopo anni di abbandono, degrado e silenzi torna prepotentemente al centro del dibattito urbanistico ed economico.

C’è da disegnare il futuro didella Pagnossin, abbandonata ormai dal 2008, quando venne dichiarato il fallimento della ceramica. La Zanardo è un gigante dei trasporti e della logistica. La sede principale è a Malcontenta, ma ha filiali a Caerano San Marco, Massalengo (Lodi), e Canelli (Asti). Si occupa di trasporti a 360 gradi, e dal 2011 ha inaugurato un hub per specializzato nel “bere” da dove rifornisce locali e grossisti di mezza Lombardia. Per l’Ulss 8 di Asolo invece ha ideato un servizio in funzione dal 2006 con cui è stato automatizzato il rifornimento di farmaci ai reparti ospedalieri. Ma soprattutto (e qui probabilmente si può intuire quale sia il disegno per Treviso) il suo presidente, Damaso Zanardo, è anche presidente del Consorzio portualità intermodalità e logistica di Venezia-Treviso.

Una sorta di distretto della logistica, che tra le altre cose comprende, si legge nel sito della Provincia di Venezia, “lo scalo Marco Polo di Venezia, gestito da Save Spa e adibito al traffico di linea, e il Sant’Angelo di Treviso, fornitore di voli charter e low cost in gestione ad AerTre”.

L’area Pagnossin, tuttora inquadrata come zona produttiva, si trova esattamente di fronte alla pista del Canova, e cosa c’è di meglio di un aeroporto per un’azienda di trasporto e logistica? C’è un ma. Al Canova di cargo non ne atterrano più da qualche tempo, dopo che l’aeroporto si è concentrato sui voli low cost. Su un ampliamento dei voli passeggeri si basava anche il masterplan presentato da Save e bocciato dal Ministero che ha imposto all’azienda di rivedfere progetti e forse anche piani. L’investimento della Zanardo potrebbe significare che negli ambienti economici e finanziari veneziani si stia pensando a un rilancio dell’aeroporto proprio in chiave cargo? Per capirlo basterà attendere.

Ora la Zanardo dovrà infatti calare il progetto di riqualificazione in uno dei quadranti più complessi e interessanti della città, con diversi piani di sviluppi che si incrociano, dall’aeroporto all’ex Marazzato. Per ora ha dalla sua anche al destinazione urbanistica: produttiva.

Intanto però il fallimento mette in cassa un bel po’ di soldi per pagare i creditori.

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