Il Maggior Consiglio torna a Renzo Barcè «Con me il rilancio»

È in scadenza il contratto d’affitto con la catena Boscolo Dopo 12 anni l’imprenditore riprende la guida dell’hotel
Di Serena Gasparoni
Ferrazza Treviso Hotel Maggior Consiglio agenzia fotografica foto film
Ferrazza Treviso Hotel Maggior Consiglio agenzia fotografica foto film

Dopo più di 12 anni, ad aprile, la gestione dell'Hotel Maggior Consiglio torna nelle mani del suo titolare, Renzo Barcè, tra le altre cose ex presidente del Treviso Calcio.

La motivazione ufficiale è la scadenza del contratto d'affitto che vedeva la struttura alberghiera alle porte di Treviso in mano alla catena Boscolo Hotel. Un epilogo naturale dipeso anche da un cambio di rotta della catena Boscolo decisa a concentrare i suoi sforzi in strutture alberghiere a 5 stelle.

Un delicato piano industriale, la pressione sempre più stringente delle banche avevano portato già qualche anno fa il gruppo alberghiero a decidere di abbandonare i cosiddetti assets non più strategici puntando ad un decisivo cambio di rotta. Ad aprile scadrà infatti il contratto d'affitto di gestione dell'hotel Maggior Consiglio che, con le sue quattro stelle si era conquistato un posto nella congressistica e nell’ospitalità trevigiana, con le sue 121 camere e un tasso di occupazione che, negli ultimi tre anni, è sempre stato del 55 per cento.

La gestione dell'albergo trevigiano (i cui muri sono di proprietà dell'imprenditore ed ex presidente del Treviso Calcio Renzo Barcè) è realizzata da trenta addetti, in parte dipendenti di Boscolo e in parte attraverso cooperative. E sarà proprio Barcè a prenderne in mano l'attività portando significative novità per il rilancio della struttura.

«Nuovi servizi e ancora più attenzione nei confronti del clienti, ma è ancora presto per le anticipazioni», si lascia sfuggire Barcè. La costruzione del centro congressi risale al 2011: con un salone in grado di ospitare 600 persone e attrezzato tecnologicamente anche per attività polivalenti, tanto da poter essere diviso in quattro parti per contenere in contemporanea eventi anchre diversi fra loro.

Due sale riunioni minori, della capienza di 100 posti circa. E poi il ristorante con angolo pizzeria ed un centro benessere dotato di piscina, palestra, centro fitness, bagno turco, sauna finlandese, sala massaggi, solarium. Una novità all’epoca rispetto agli alberghi già esistenti in città e in provincia.

Un'idea che con gli anni ha dovuto fare i conti con strutture dello stesso calibro, con cui dividere una clientela a causa della crisi è diventata sempre più risicata. Ora la palla torna in mano a Barcè che dopo la costruzione ne aveva curato l'avvio per pochi mesi.

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