«Il Maffioli adesso è il nostro gioiello»
CASTELFRANCO
Era stata davvero un’impresa trasformare in appena tre mesi un’ala dell’ospedale in una nuova sede dell’Istituto alberghiero Maffioli: ma l’incombenza del nuovo anno scolastico, e poi la seconda ondata della pandemia, non avevano reso possibile il taglio del nastro. La cerimonia è avvenuta ieri alla presenza del prefetto Maria Rosaria Laganà, degli onorevoli Sonia Fregolent e Giuseppe Paolin, del consigliere regionale Nazzareno Gerolimetto e della dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Barbara Sardella, quasi a suggellare il primo anno di una struttura che si è dimostrata una felice intuizione. «Quando si dice che dalle emergenze nascono le opportunità, questa scuola ne è la dimostrazione», ha esordito Stefano Marcon, sindaco della città e presidente della Provincia, «Ciò che è stato fatto è un piccolo miracolo, reso possibile da tutti quanti hanno lavorato giorno e notte per l’obiettivo. In questo modo, in accordo con l’Ulss2, abbiamo riqualificato un edificio rendendolo anche sostenibile a livello energetico, offrendo a 455 studenti una scuola moderna, sicura e in pieno centro».
Con 22 aule, tre laboratori, tre uffici e una sala insegnanti, la sede presso la vecchia entrata del San Giacomo è stata una boccata d’ossigeno per il Maffioli, cronicamente a caccia di spazi, finora disseminati in tutta Castelfranco. E anche per l’ambiente, visto che gli interventi hanno portato l’edificio da classe G a classe A1. L’investimento della Provincia è stato di 2 milioni e 710 mila euro, per un periodo di lavori cominciato il 27 luglio, continuato anche a Ferragosto e finito completamente il 26 ottobre 2020. Già a settembre con il suono della prima campanella alcune aule erano operative. «Questo è un altro edificio scolastico che ho il piacere di inaugurare», ha detto il prefetto Laganà, «E questo sta a dimostrare quanto si hanno a cuore gli studenti e il loro futuro».
Per il preside Nicola Zavattiero è un passo molto importante per una scuola come l’Alberghiero, che ha al centro l’accoglienza, l’inclusività e l’ospitalità, tra l’altro rivitalizzando un luogo al centro della città. È stato un impegno gravoso,ma ci ha permesso anche di affrontare un periodo difficile che speriamo sia concluso: e lo abbiamo fatto per i ragazzi che qui realizzano il loro progetto di vita, la loro opera d’arte».
Ma oltre agli aspetti dell’edilizia scolastica, l’inaugurazione ha visto anche una importante novità che riguarda Giuseppe Maffioli, cui è dedicato l’istituto, un castellano poliedrico, gastronomo, scrittore, drammaturgo e attore: proprio qui, negli ex archivi dell’ospedale, troverà spazio il Fondo Maffioli: «È la bilblioteca di Maffioli», spiega Zavattiero, «Oltre duemila pezzi unici e introvabili tra libri e testi vari, oltre che numerose carte personali che saranno adeguatamente catalogate. Si tratta di un fondo che si collega con quello già disponibile a Treviso, ma che lo completa sotto molti aspetti. Abbiamo deciso di ospitarlo qui mettendolo in relazione con la scuola, ma anche dando la possibilità di una fruizione al di fuori dell’orario scolastico, con una entrata autonoma: nel giro di pochi mesi, concluso il trasferimento, sarà a completa disposizione di studiosi e ricercatori. Anche questo un passo importante per la nostra scuola e per la città». —
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