Il loculo è alto e irraggiungibile «Devo portare la scala da casa»

Vilma Munarolo e i suoi familiari non riescono a mettere dei fiori sulle tombe della loro nonna e della loro zia, rispettivamente Gilda e Maria Andreatta: nel cimitero di Sant’Eulalia non c’è una scala che permetta di arrivare ai loculi più alti. E così devono arrangiarsi, portandosene una da casa, come è successo giovedì sera. Con tutti i pericoli che ne conseguono, visto che per raggiungere lo scopo – ovvero cambiare i fiori – devono sottoporsi ad esercizi di acrobazia. E come loro, tutti coloro a cui il caso ha riservato che ai loro defunti toccasse l’ultima o la penultima fila di loculi.
«È una situazione vergognosa – spiega Vilma Munarolo – che denuncio già da sette anni, assistendo solo a un rimpallo di responsabilità tra Comune e Contarina, la società che gestisce il cimitero di Sant’Eulalia». La rabbia è maggiore perché per avere quei due loculi Vilma Munarolo ha dovuto sborsare ben quattromila euro per una concessione trentennale: «Vorrei dire che al danno si aggiunge la beffa. In altri comuni la concessione dei loculi è gratuita, qui invece si paga a peso d’oro. E, per giunta, non puoi sceglierli ma te li assegnano loro. E non puoi accedere alle fioriere a meno che non abbia doti atletiche, un’alta statura e sprezzo del pericolo».
Se una persona infatti vuole infatti utilizzare la scala più alta in dotazione deve tenere presente che si tratta di una normalissima scala che si usa in edilizia. «Già prima era necessario essere ben alti e sporgersi dall’ultimo scalino per raggiungere il vaso: mio nipote era riuscito l’anno scorso a posizionare i fiori, ma poi non ce l’ha fatta a togliere il vaso per cambiarli. Ora hanno anche costruito uno zoccolo sul pavimento e così bisognerebbe sporgersi ulteriormente per fare questa operazione». L’unica soluzione è quella di portarsi da casa una scala adeguata. Ed è per questo che queste due tombe oggi hanno fiori freschi: per le altre accontentarsi di quelli di plastica. «Ho chiesto più volte al Comune di intervenire per una scala come quella che c’è in tutti i cimiteri, ma mi rimandano a Contarina. E Contarina mi risponde che non è suo compito perché si occupa solo della manutenzione. Una presa in giro che dura da sette anni». —
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso








