Il fumo uccide: 17% delle morti causate da sigaretta

In 10 anni è dimezzato il tasso di mortalità precoce legato al fumo in Usl 9. Ma i fumatori sono ancora troppi: 60 mila in tutto il territorio, ossia il 22% degli adulti fino ai 70 anni. A fotografare l'abitudine al fumo dei trevigiani è l'Azienda sanitaria. Nel 1999 erano 83 i decessi per fumo su 100 mila abitanti dell'Usl 9; nel 2010 sono 47. Tra tutte le cause di morte quella legata al fumo incide oggi per il 17%, mentre nel 1999 per il 24%. Nel 2010 però il vizio della sigaretta ha causato il 20% dei ricoveri negli ospedali del territorio, soprattutto per malattie cardiovascolari e cerebrovascolari. Un sondaggio rivela un 57% di intervistati che non ha mai fumato, a fronte di un 22% che fuma e di un 21% che ha smesso. Nel 2009 la stima dei decessi attribuibili al fumo era 339 (soprattutto per il cancro ai polmoni). «Nonostante ciò ancora molti, soprattutto tra i più giovani, ne sottovalutano i gravi danni», sottolinea Pier Paolo Faronato, direttore Sanitario. La frequenza di tumore al polmone nelle donne ha superato quello alla mammella. I ragazzi fra i 15 e i 17 anni fumano di più degli adulti. «Per questo è fondamentale che professori, presidi e genitori diano il buon esempio non fumando davanti ai ragazzi», dice il primario di Pneumologia del Ca' Foncello Giorgio Santelli. Il dipartimento di Prevenzione dell'Azienda Ulss 9, guidato da Giovanni Gallo, e la divisione ospedaliera di Pneumologia organizzano una serie di iniziative di sensibilizzazione. Oggi l'Alir sarà in piazza Aldo Moro con un presidio informativo. (l.c.)
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