IL FORO NEL CUORE CHE FERMATO ANTONIO CASSANO

Il mondo dello sport segue con trepidazione la vicenda di Antonio Cassano, uno dei più talentuosi calciatori italiani degli ultimi anni. Premetto che conosco solo le notizie che appaiono sui media...

Il mondo dello sport segue con trepidazione la vicenda di Antonio Cassano, uno dei più talentuosi calciatori italiani degli ultimi anni. Premetto che conosco solo le notizie che appaiono sui media per cui mi limiterò a provare a chiarire alcuni dubbi e domande che sorgono spontanee. Cosa è l’ictus? Dal latino significa “colpo” ed è quello che succede spesso a chi viene colpito da ischemia o emorragia cerebrale: la improvvisa perdita delle funzioni cerebrali porta ad una caduta a terra come se la persona fosse stata colpita da una sassata, le conseguenze sono assai gravi, anche se spesso recuperabili: paralisi di un arto, perdita della parola. Nel 75% dei casi colpisce le persone dopo i 65 anni. Cassano ha avuto un ictus ? Più probabilmente sembra si sia trattato di un attacco ischemico transitorio (TIA), causato da un piccolo embolo (di aria o coagulo di sangue) che ha ostruito temporaneamente una piccola arteria cerebrale causando danni reversibili, tipo difficoltà nella parola, debolezza di un arto, mal di testa. Tutti disturbi temporanei, regredibili in poco tempo. Questo evento può essere legato all’attività sportiva ? Non c’è nessuna evidenza medica che lo sport, neanche il più intenso, in soggetto sano, possa causare un ictus o un TIA. Ci possono essere delle condizioni predisponenti ? Una è proprio la causa che è stata identificata: la pervietà del forame ovale. Si tratta di una piccola comunicazione all’interno del cuore, fra i due atri, di meno di due millimetri, presente nel 20% della popolazione senza mai manifestarsi, se non in rari casi, tipo dopo immersioni subacquee prolungate. Possibile sia sfuggita ai controlli cui sono sottoposti i calciatori professionisti? Proprio perché la comunicazione spesso è molto piccola, è difficile da individuare con l’ecocardiogramma tradizionale e sono necessari esami più approfonditi tipo ecocardiogramma transesofageo. Rivedremo Antonio sui campi di calcio ? Con un intervento relativamente semplice si può inserire un “tappo” e chiudere il “buco” partendo da una vena della gamba, in anestesia locale. Speriamo di avere presto risposte positive per Antonio, ma al di là di tutto, vogliamo esprimere al nostro campione e all’uomo tutta la solidarietà possibile e l’augurio di una pronta guarigione.

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