Il flop della Torre Aquileia a Jesolo lido, metà invenduta

La “Torre Aquileia” non è trevigiana, ma per i trevigiani è forse l’immobile più riconoscibile del’impresa edile della famiglia Boldrin di Paese. Alta oltre sessanta metri svetta sul litorale di...

La “Torre Aquileia” non è trevigiana, ma per i trevigiani è forse l’immobile più riconoscibile del’impresa edile della famiglia Boldrin di Paese. Alta oltre sessanta metri svetta sul litorale di Jesolo all’altezza di piazza Mazzini dal 2008 con i suoi 21 piani di appartamenti a cui si aggiungono due piani di galleria commerciale al pianterreno. Fu uno degli edifici simbolo del rinnovamento jesolano ed anche della tendenza a crescere in altezza che vide crescere moderni palazzi-grattacielo in piazza Drago e in zona pineta.

Oggi quel progetto da solo rappresenta quasi tutto il valore dell’esposizione nei confronti della BpVi.

Inaugurata nel 2009 dopo lunghi e costosissimi lavori la “Torre Aquileia” fece subito gola. Poteva contare su ogni comfort: predisposizione domotica

in ogni alloggio, vetrate mare-montagne, tutte le stanze terrazzate, 3 ascensori, posti spiaggia condominiali, solarium-piscina con servizi, ma i prezzi non erano certo alla portata di tutti e alla prima corsa all’acquisto si esaurì prima di quanto avesse preventivato il programma d’impresa poi messo a tu per tu con la crisi che aveva investito anche il mercato delle spiagge.

In cinque anni le vendite nella Torre non riuscirono a riempire tutti gli spazi. Oggi sono vuoti 40 appartamenti su 83, più 14 box auto e 5 negozi; gli stessi immobili che sono andati all’asta per ben due volte dall’anno scorso ad oggi nell’ambito della procedura concorsuale della “Compagnia di Sviluppo immobiliare” dichiarata nel 2014 e che fino ad oggi non ha dato risultati.

Gli appartamenti non venduti sono sul mercato degli affitti per le vacanze, in modo tale da permettere alla società di continuare a incassare denaro utile a rimanere a galla, ma rispetto a quanto servirebbe per pagare i debiti sono inezie.

Sulla “Compagnia” pesa anche il sospeso del complesso residenziale edificato a Scorzè e che oggi vede liberi ancora 12 alloggi su sedici, e la mancata vendita di alcuni appartamenti all’interno del grande complesso “Solaris” a Trieste. È un palazzo in pieno centro di 63 appartamenti in cui risultano ancora invendute dodici abitazioni di cui 3 attici all’ultimo piano ed altre unità

comunque di grandi dimensioni. A queste si uniscono 15 posti auto coperti e numerosi posti moto, tutti da piazzare su un mercato che però non sta rispondendo.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso