Il finanziere Russo si è sparato L’autopsia scagiona la moglie

PONZANO. Si è sparato da solo: con autopsia ed esame “stub” sui residui di polvere da sparo, cadono anche gli ultimi dubbi. Il caso del finanziere che si è tolto la vita sparandosi di fronte alla moglie dopo un litigio si sta avviando verso la chiusura. L’autopsia effettuata sul corpo di Francesco Russo ha stabilito come le ferite siano del tutto compatibili con un gesto volontario, compiuto da solo: si è sparato a bruciapelo. Ora sul tavolo del pubblico ministero Gabriella Cama si attendono soltanto gli esiti definitivi dello stub, l’esame effettuato sulle mani della moglie del finanziere per rilevare eventuali presenze di polvere da sparo. Un puro atto formale: la donna è stata indagata dalla magistratura a sua stessa tutela, per permetterle di partecipare attivamente agli accertamenti svolti in sede di indagini preliminari. Dubbi non ce n’erano mai stati, ma l’estraneità dai fatti della trentottenne, dipendente amministrativa dell’ospedale San Camillo di Treviso, sarebbe stata già confermata dall’esame disposto dalla Procura.
Sulla tragedia, insomma, il palazzo di giustizia di Treviso sta per mettere il timbro d’archivio. Resta il dolore per un gesto estremo che ha lasciato sotto shock non solo la moglie, ma tutti quelli che conoscevano Francesco Russo.
I due coniugi il 10 giugno si erano dati appuntamento davanti allo stadio “Pizzolon” di Paderno di Ponzano. Lei arrivava dall’ospedale San Camillo, dove lavora come impiegata allo sportello, lui dall’aeroporto Canova, dove prestava servizio al distaccamento della Guardia di Finanza. Francesco “Ciccio” Russo, 39 anni, appuntato delle Fiamme Gialle, e la moglie T.C. dovevano incontrarsi forse per un chiarimento. I due coniugi si stavano separando e i rapporti non erano più idilliaci. Per una ventina di minuti Russo e la moglie hanno discusso animatamente nel parcheggio davanti allo stadio. Poi, all’improvviso, imprevedibile, la tragedia: il militare ha estratto la pistola d’ordinanza, se l’è puntata sotto il mento e ha sparato. Sabato scorso l’addio commosso a Russo. C’erano tutti: i colleghi, i parenti e gli amici più stretti che hanno affollato la chiesa di San Giacomo e Cristoforo a Giavera del Montello per la celebrazione dei funerali del finanziere. La tragedia ha toccato nel profondo l’intera comunità che nei giorni scorsi si è stretta attorno al dolore della moglie, T.C., e delle due figlie. È stato uno strazio pure per la mamma e i fratelli, arrivati da Napoli per i funerali, che non hanno retto davanti alla bara del trentanovenne ricoperta con una corona di fiori, con sopra il cappello da finanziere. Tantissime le lacrime di colleghi e amici che ancora non sono riusciti a darsi pace per quel gesto così inspiegabile.
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