Il figlio di Zago riassume tutti i lavoratori

Santa Lucia: l’azienda del padre fallisce, i dipendenti si salvano con la nascita della nuova società

SANTA LUCIA DI PIAVE. L’azienda fallisce, i lavoratori si salvano perché il figlio del titolare ne apre un’altra, e li assume tutti. Succede alla Zago Trasporti di Santa Lucia, società (di tre generazioni) che il Tribunale di Treviso ha dichiarato fallita il 10 dicembre. Negli ultimi mesi la ditta aveva sofferto delle difficoltà comuni a molte società di trasporto: con la crisi del commercio, i carichi erano diventati sempre più rari, mentre il costo delle materie prime (compreso il gasolio) e delle manutenzioni continuava ad aumentare. A giugno di quest’anno, i lavoratori rimasti alla Zago Trasporti avevano fatto la voce grossa con i titolari, per avere sei mensilità arretrate. Mesi in cui avevano comunque lavorato, forti di commissioni da clienti importanti quali Electrolux Professional, San Benedetto, Verona Lamiere. I lavoratori avevano minacciato lo sciopero, e nell’estate i debiti erano stati saldati. Il 27 novembre scorso, però, l’istanza di fallimento presentata in Tribunale, e la seguente sentenza.

Mentre l’azienda andava incontro al proprio destino, il figlio del titolare ne apriva un’altra, la Zago Attilio Srl. E proprio in questa nuova società, che riparte “sana” e senza debiti, sono stati riassunti i nove autotrasportatori della vecchia Zago Trasporti. Continueranno a fare quello che facevano prima, e anche il portafoglio clienti è stato trasmesso da una società all’altra. Per il momento, il lavoro è assicurato, e parole di apprezzamento per la riuscita dell’operazione arrivano anche dal mondo sindacale. «La decisione del Tribunale di Treviso era in qualche modo attesa – spiega Sergio Zulian, Adl Cobas – anche se l’azienda aveva saldato i sei mesi di stipendio arretrato. Ora manca da recuperare solo il Tfr. Attraverso il figlio, si è trovata una nuova collocazione per i dipendenti rimasti. È un’operazione che di recente vediamo sempre più spesso: anziché accollarsi l’impresa del padre, magari con i debiti, i figli ne aprono una diversa, ma che fa le stesse cose. Sono operazioni a volte trasparenti a volte meno, in questo caso direi che si tratta di un esempio virtuoso, perché ha permesso di salvare diversi posti di lavoro. Non dimentichiamo che si trattava di un’azienda storica, arrivata alla terza generazione».

Il mondo dei trasporto è in ginocchio, in questo periodo: «Il problema è che sempre più aziende italiane aprono nell’Est Europa. È capitato che ditte venete abbiano assunto lavoratori veneti facendo firmare il contratto in Romania, per godere di alcune agevolazioni fiscali». I creditori della fallita Zago Trasporti avranno tempo fino al 14 febbraio per essere ammessi allo stato passivo. Il 17 marzo, alle 11, è in programma l’esame dello stato passivo davanti al giudice delegato.

Andrea De Polo

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