Il festival del tatuaggio «È un simbolo di bellezza»

Il popolo dalla pelle dipinta sfilerà sulla “tattoowalk”, gara all’insegna del colore Bonvicini, noto professionista trevigiano: «La clientela è sempre più informata»
Di Valentina Calzavara
Foto Agenzia Candussi/ Morsego/ Mestre, Hotel Russott/ Venice International Tattoo Convention
Foto Agenzia Candussi/ Morsego/ Mestre, Hotel Russott/ Venice International Tattoo Convention

Un tempo addosso ai marinai, poi sdoganato dagli artisti, negli anni Novanta appannaggio dei ragazzi ribelli, oggi superati dai loro genitori. Cambiano i tempi ma il tatuaggio resta, sopravvive, attraversa ceti sociali e generazioni. Lo si trova sotto a un insospettabile colletto bianco, oppure ostentato senza bisogno di presentazioni, come nel caso di Fedez. Ma si può andare oltre. Questa sera il tatuaggio verrà addirittura celebrato con un “concorso di bellezza”. Il popolo dei tatuati sfilerà sulla “tattoowalk”, la passerella dell’Home Rock Bar di Treviso per l’evento Home Ink, il party dedicato al mondo dell’inchiostro. L'evento, realizzato in collaborazione con lo studio Klinik Piercing Tattooing, vedrà i partecipanti esibire i centimetri di pelle decorata davanti a una telecamera. La giuria decreterà i vincitori, in palio l’abbonamento ad Home Festival, una tavola firmata Andrea Pietrobon Tattooer e un ingresso omaggio alla Tattoo Convention. 

Da segno indelebile a opera d'arte il tatuaggio è ormai diventato parte della nostra società. «Non lo definirei più una moda bensì una cultura. Chi si tatua non lo fa più per seguire una tendenza, la motivazione è più profonda e sempre legata a un significato che viene attribuito al disegno» spiega Andrea Bonvicini, storico tatuatore trevigiano, titolare del Bonvi Tattoo Studio a Silea. Ogni anno esegue qualcosa come 700 disegni, abbastanza per avere il polso della situazione. Più nulla viene lasciato al caso, tanto che il tatuaggio, entrato a far parte del paniere dell’Istat, muove un giro d’affari di 80 milioni spalmato su 2.700 imprese e il 12% degli italiani ne ha almeno uno. Grazie a Internet e al passaparola cresce la consapevolezza dei cittadini nel scegliere il miglior operatore a cui affidarsi.

«La clientela è sempre più attenta e informata, prima di decidere valuta manualità e qualità del lavoro» spiega Bonvicini. Sembrano allontanarsi i tempi in cui il tatuaggio era considerato una forma di emulazione, come avvenne per la farfalla sfoggiata da Belen al Festival di Sanremo, che fece registrare un aumento dei disegni a tema bucolico. Così come le stelline di Angelina Jolie ispirarono centinaia di fan. Oggi ad andare per la maggiore sono i nomi dei propri cari: fidanzati ma anche figli, a dimostrazione che il tatuaggio piace anche a mamma e papà. «La tendenza si è invertita e ormai la personalizzazione del corpo non conosce età» conferma Bonvicini «in questo momento vanno per la maggiore i disegni “New School” i cosiddetti tatuaggi marinari, con ancore ed altri elementi decorativi stilizzati in forma moderna e molto colorati. Mentre i simboli maori sono stati rivisti in chiave “Dot-Work” con tecniche più certosine». Motivi e scritte variano da pochi centimetri alla copertura di intere parti del corpo (ultimamente le più gettonate sono le mani). Il costo varia a seconda delle dimensioni, mediamente si va dai 100 all'ora per una scritta in buona risoluzione (10 centimetri circa) ai 1.000 euro, per una schiena. Si possono superare i 10 mila euro rivolgendosi a un artista di fama internazionale per un capolavoro con firma dell'autore.

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