Il dolore di Secco «Mia moglie Adelina custode del bello»

La Marca piange Adelina Secco. La sua vita e le sue battaglie spese per salvare il territorio trevigiano dalla distruzione del cemento, unitamente all'impegno discreto e silenzioso che la vedeva attenta al prossimo e al sociale, hanno infatti lasciato il segno. Lo confermano i tanti messaggi di affetto e cordoglio che in queste ore stanno giungendo alla famiglia, in particolare al marito, l'imprenditore Renzo Secco e all'amata figlia Mariolina.
La delegazione del Fai, Fondo ambiente italiano di Treviso, di cui Adelina era stata coordinatrice prima di assumere la vicepresidenza regionale, la definisce «una donna straordinaria, in prima linea nella difesa del bello in senso lato, portata avanti con un rigore e una convinzione unici». Mentre il sito della Fondazione Benetton, di cui era amica e sostenitrice, parla di lei come «appassionata e colta custode di cultura e bellezza». Un'attitudine questa confermata anche dalle parole del marito Renzo, il compagno di una vita e fervido sostenitore dei suoi progetti.
Dalla rinascita di Borgo Rolle dove Adelina amava rifugiarsi nella sua casa conosciuta da tutti come “Il Palazzin”, alla salvaguardia di Barcon. «La sua sensibilità era innata e rivolta a tutti gli aspetti della vita», ricorda il consorte, «da sempre la sua attenzione era per il territorio, ma prima di tutto per la gente. Aveva una grande umanità». Un commosso Sergio Casotto, ex presidente del tribunale di Treviso e amico da una vita la descrive così: «Era splendida, forte e capace. Anche negli ultimi tempi, non facili per via della malattia, ci ha regalato dei momenti bellissimi, in cui la sua forza e il suo sorriso non sono mai mancati».
A sottolineare invece il suo costante impegno verso la salvaguardia del patrimonio artistico trevigiano è l'architetto Andrea Bellieni: «Adelina, una figura di riferimento per la vita culturale cittadina. Ha impiantato il Fai a Treviso e tra i meriti che ha avuto, c'è la rinascita di Borgo Rolle e il recente recupero di Villa dei Vescovi nel padovano». Va indietro nel tempo, infine, il ricordo dell'architetto Martina Davanzo, figlia di due pionieri dell'architettura del paesaggio quali Giuseppe Davanzo e Livia Musini: «Risale agli anni Sessanta l'incontro della mia famiglia con i coniugi Secco. Di Adelina mi resterà nel cuore la sua coerenza e l'entusiasmo con cui ogni giorno affrontava la vita». Le esequie si terranno oggi alle 15.30 nel Duomo di Treviso.
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