Il Demanio vende immobili Un “tesoretto” da 12 milioni

Il consiglio comunale esaminerà le richieste di valorizzazione urbanistica dei beni che la Difesa intende cedere
Ferrazza Vittorio Veneto palazzo Doro Altan
Ferrazza Vittorio Veneto palazzo Doro Altan

VITTORIO VENETO

È di circa 12 milioni di euro il valore complessivo dei beni immobili della Difesa che l’Agenzia del Demanio porrà in vendita a Vittorio Veneto. Si tratta, fra l’altro, dei palazzi Piccin e Doro Altan, dell’ex caserma di appoggio a Ceneda, dello stabile della Gotti recuperabile a residenza e servizi commerciali, soprattutto della Tandura, a Costa, quest’ultima un’area di due ettari e 300 metri quadri. Non appena arriverà da Roma, probabilmente il 15 gennaio o subito dopo, l’ultimo documento che completa il dossier di questa vicenda che si trascina da 6 anni, il sindaco Antonio Miatto porterà in Consiglio comunale la richiesta della stessa Agenzia del Demanio di valorizzazione urbanistica di questi beni, liberandoli dal vincolo della destinazione militare e consentendo che vadano all’incanto. «La più appetibile – sottolinea il sindaco – sarà l’ex caserma dell’aeronautica Tandura, che si trova nel cuore del quartiere di Costa ed ha tutti i presupposti per diventare parte integrante di questo rione, se non il motore pulsante. Costa, infatti, manca di una piazza e, quindi, di un centro di servizi, oltre che di relazioni». Con l’ospedale, la nuova uscita del traforo, poco distante, e quella programmata alle spalle dello stesso nosocomio, Costa è destinata a rappresentare il futuro urbanistico di Vittorio Veneto. Dispone del centro Victoria, dispone di campi per lo sport, di centri commerciali. «Posso immaginare – conviene Miatto – che questa sarà l’area più appetibile». I palazzi Piccin e Doro Altan potrebbero essere trasformati in alberghi, anche se le strutture non sono ampie. Lo stabile che a Ceneda ospitava i sottufficiali si presta, invece, ad essere trasformato in residenzialità. Nel pacchetto delle ex caserme rientrano anche quella parte della Gotti che è già stata ceduta al Comune e gli 80 mila mq dell’eliporto di San Giacomo, nonché la caserma dei carabinieri, che era di proprietà comunale e che è stata ceduta al demanio statale. —



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