Il delitto di Possagno in appello: condanne dimezzate per gli amanti killer

La Corte d’Appello di Venezia ha ridotto a sedici anni, dai trenta del primo grado, le pene per Lucia Lo Gatto e Manuel Palazzo per l’omicidio di Aldo Gualtieri, compagno della donna e padre delle sue due figlie, brutalmente ucciso il 18 aprile 2015

POSSAGNO. Dimezzate le condanne per il delitto di Possagno. La Corte d’Appello di Venezia ha ridotto a sedici anni, dai trenta del primo grado, le pene per Lucia Lo Gatto e Manuel Palazzo per l’omicidio di Aldo Gualtieri, compagno della donna e padre delle sue due figlie, brutalmente ucciso il 18 aprile 2015. Dopo il delitto, avvenuto a Romano d’Ezzelino, i due amanti killer avevano tentato di liberarsi del cadavere bruciandolo nella boscaglia dietro il tempio canoviano di Possagno. Era stato il macabro ritrovamento dei resti a dare il via alle indagini che hanno portato in carcere i due autori.

La sentenza di primo grado era stata pesantissima, sposando in pieno in pieno le richieste dell’accusa. Gli avvocati difensori, Fabio Crea per Manuel Palazzo e Tiziana Ceschin per la Lo Gatto, avevano quindi puntato al dimezzamento della pena, con l’esclusione della premeditazione e la concessione delle attenuanti generiche. La Corte d’Appello ha quindi accolto il ricorso e dimezzato le condanne a 16 anni di reclusione.

Trent'anni di carcere agli amanti killer di Possagno
Lucia Lo Gatto e Manuel Palazzo

Manuel Palazzo, 28 anni, e Lucia Lo Gatto, 42, sono stati condannati per omicidio volontario, oltre che per occultamento e distruzione di cadavere. Era stato un delitto atroce. Dopo l'omicidio il corpo di Gualtieri, 40 anni, era stato trasportato da Bassano fino a Possagno dove era stato bruciato. Secondo l’accusa i due hanno ucciso Aldo perché si frapponeva al loro progetto d’amore. Entrambi erano sulla scena del delitto e partecipi a colpire Gualtieri fino a lasciarlo privo di vita la sera del 18 aprile 2015 nell’appartamento che l'uomo divideva a Romano d'Ezzelino assieme alla compagna e alle loro bimbe.

Il corpo della vittima era stato rinvenuto giorni dopo da un boscaiolo. Che ha avvisato le forze dell'ordine. I carabinieri del Ris avevano poi perquisito e trovato tracce di sangue con il luminol nell'appartamento della coppia. Dov'era rimasto un forte odore di candeggina. La vicina di casa aveva poi raccontato di aver notato Palazzo girare sporco di sangue sul pianerottolo. Il presunto killer sarebbe stato tradito da un messaggio inviato alla ex compagna in cui scriveva: «la carne è ben bruciacchiata».

 

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