Il consigliere chiede scusa «Uno sbaglio citare Auschwitz»

Paolo Zanatta aveva criticato le norme anti Covid menzionando il lager È stato criticato dall’Anpi che giudica «irresponsabili» le sue parole 

la polemica

Il consigliere con delega esecutiva alla Cultura del Comune di Nervesa, Paolo Zanatta, si scusa per l’accostamento tra chi segnala alle forze dell’ordine violazioni delle regole anti Covid e chi durante l’Olocausto denunciava gli ebrei a nazisti e fascisti. Il “caso” era scoppiato per un post su Facebook in cui l’esponente leghista della giunta del sindaco Fabio Vettori commentava un fatto avvenuto la settimana scorsa che ha diviso l’opinione pubblica del Comune montelliano: un passante, vedendo 14 adolescenti del paese giocare una partitella a calcio nel campetto della parrocchia di Bavaria, ha telefonato al 112, e i carabinieri giunti rapidamente sul posto hanno multato di 400 euro a testa i ragazzi.

«Ho scritto un’iperbole per fare una distinzione tra ciò che è legale e ciò che è giusto. Mi dispiace di non essere stato compreso bene» spiega Zanatta. Il post del consigliere non è stato attaccato dai gruppi di minoranza in consiglio comunale, ma a stigmatizzarlo ci hanno pensato il presidente provinciale dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) Giuliano Varnier e quello della sezione montebellunese Sergio Brunello, che non sono voluti entrare nel merito della discussione sulla multa ai ragazzi, ma non hanno certo apprezzato l’accostamento di deportazioni e leggi razziali alla legislazione imposta per il contenimento della pandemia. Nella loro risposta a Zanatta i due dirigenti dell’Anpi hanno anche chiesto, vista la citazione di Auschwitz, quali siano le iniziative del Comune di Nervesa per la giornata della memoria dell’Olocausto che cade il 27 gennaio, giorno della liberazione del lager. Il consigliere, che non ha nulla da spartire con i neofascisti, non ha problemi a rispondere. «Come assessorato alla Cultura abbiamo sempre fatto cose bellissime negli ultimi anni per il Giorno della Memoria. Quest’anno rimandiamo perché non si può fare in presenza. Inoltre in biblioteca stiamo preparando la nuova bibliografia sul tema che sarà a disposizione di chi vorrà consultarla». —

Gino Zangrando

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