Il Cimic: «Aiutiamo Patrizia e i suoi figli»

Visita dei militari alla famiglia del maresciallo travolto e ucciso a Col San Martino: «Era una persona dolce e serissima»
Di Riccardo Mazzero
Allegranzi Col San Martino via Castelletto Massimo Flora morto incidente ciclista investito a dx il frattello del defunto
Allegranzi Col San Martino via Castelletto Massimo Flora morto incidente ciclista investito a dx il frattello del defunto

COL SAN MARTINO. Sono ancora scossi ed increduli i familiari, gli amici ed i colleghi di Massimo Flora, il 49enne Maresciallo del Cimic group (CIvil Military Cooperation) morto venerdì pomeriggio, travolto da un'Opel Corsa in via Castelletto a Col San Martino, mentre era in sella alla sua bicicletta da corsa. «Militare di carriera, Massimo Flora era entrato a far parte del CIMIC nel 2014 - lo ricorda il collega e responsabile ufficio stampa capitano Nicola Dell'Anno - proveniva dalla base del Comando Forze Operative di Difesa di Vittorio Veneto. Era un professionista serissimo che si occupava, all'interno del reparto, di pratiche afferenti la branca del personale e quindi molto delicate. Appena saputo dell'accaduto - prosegue il capitano - il Comandante in persona ed alcuni sottufficiali amici di Massimo, si sono recati presso l'abitazione per stare vicini alla famiglia nel loro, e nostro, dolore. A nome del comandante di Reggimento colonello Marco Longo e da parte del Reggimento tutto, esprimiamo il nostro più sentito cordoglio. In questo delicato momento l'unica cosa che ci interessa è dare il nostro sostegno a Patrizia, Maria Virginia e Gualtiero. Una folta rappresentanza del nostro corpo presenzierà ai funerali in simbolo del dolore che ha colpito tutti noi. Ci ha lasciato una persona molto dolce ed affabile. Una grande perdita». Originario di Motta di Livenza il Maresciallo Flora si era trasferito a Follina dopo il matrimonio con la moglie Patrizia Fabris, insegnante presso la scuola elementare della confinante Miane. Quella Motta di Livenza che aveva riabbracciato da tre anni, essendo impegnato nella sede del reparto multinazionale Cimic, reparto della Nato a direzione italiana che si occupa di mantenere la cooperazione tra i civili ed i corpi militari. Una vita nell'esercito a cui Massimo Flora aveva dedicato anima e corpo, oltre alla passione per le auto d'epoca e le bici storiche di cui era collezionista. Massimo, raccontano amici e conoscenti, era il classico "gigante buono", una persona con il sorriso stampato sul volto ed il piacere di stare assieme agli altri, che non disdegnava mai un saluto o due chiacchiere quando ti incontrava. Angela Colmellere, Sindaco di Miane, si unisce al dolore della famiglia: «La comunità di Miane sente molto questa tragedia in quanto Patrizia è davvero un'istituzione quì a Miane. Le siamo vicini nel suo immenso dolore». La data dei funerali non è ancora stata stabilita, mentre per quel che riguarda D.A, l'operaio 58enne marocchino che ha causato questa tragedia, si prospetta un processo con l'accusa di omicidio stradale. Non è ancora chiaro come l’auto su cui l’operaio immigrato viaggiava con un collega abbia improvvisamente sbandato andando ad invadere la corsia opposta e a centrare il 49enne di Follina che procedeva in sella alla sua bicicletta da corsa. Forse un sorpasso azzardato, come avrebbero riferito alcuni testimoni, o una distrazione. Erano le 17 di venerdì e sul posto erano subito accorsi i residenti per chiamare i soccorsi. Ricoverati in ospedale con ferite lievi e sotto shock anche i due occupanti dell’auto, che dopo l’impatto mortale aveva proseguito la sua corsa andando a finire nel cortile di un’abitazione a parecchie decine di metri di distanza.

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