Il caro estinto diventerà un albero

Conegliano, il nuovo regolamento di polizia mortuaria ammette le urne “bio”

CONEGLIANO. Dalle ceneri del defunto potrà nascere un albero. La nuova frontiera della sepoltura è “l'urna biologica” che dà vita ad una pianta. Si potrà scegliere anche la tipologia: se essere "trasformarti" in un acero o in un pino, oppure personalizzarla. Il servizio arriva a Conegliano grazie ad un'impresa funebre e al nuovo regolamento di polizia mortuaria. “Ritorna alla natura, ritorna alla vita" è lo slogan di "Urnabios", brevetto di due fratelli spagnoli, Gerard and Roger Moliné. A Conegliano altri due fratelli, Roberto e Andrea Roman, titolari delle onoranze funebri Roman, hanno pensato di offrire questa possibilità a chi decide per la cremazione. L'impresa funebre ha acquistato dalla società ispano-americana "Urnabios" le urne al 100% biodegradabili. Il sistema è brevettato per conservare le ceneri del caro estinto e inserire i semi per far crescere una pianta. L'urna biologica non è un business: il costo è attorno ai 150 euro, inferiore ad un'urna tradizionale. In una speciale capsula insieme alle ceneri del defunto ci saranno i semi di frassino, pino, acero, faggio, ginkgo, o senza sementi, per inserire altre varietà. Una volta impiantata nel terreno sarà la natura a far il suo corso. Il nuovo regolamento di polizia mortuaria di Conegliano, entrato in vigore da gennaio con la gestione cimiteriale passata a Veritas, vieta l'interramento di urne in aree private, ma lo consente in cimitero. «La dispersione nell'apposita area cimiteriale - stabilisce l'articolo sulla dispersione delle ceneri - è consentita per interramento delle ceneri, mediante l'utilizzo di urne biodegradabili o con interramento delle ceneri stesse, prive di urna». In base alle regole attuali, le urne biologiche non possono essere interrate nel giardino di casa, ma a Conegliano potrebbe avvenire in cimitero. In altri Comuni rimane un dilemma. «C'è un problema normativo in Italia - spiegano dall'agenzia funebre Roman - per cui non c'è uniformità nei Comuni della nostra zona. In alcuni viene concessa la possibilità di interrare l'urna biodegradabile, in altri non si sa ancora». La Chiesa, anche recentemente, nel documento pubblicato ad ottobre, "Ad Resurgendum cum Christo", si è espressa sulla cremazione. Non esiste una direttiva ecclesiastica sulla trasformazione “bio” dei resti mortali. La Chiesa nelle sue ultime direttive ha vietato la conservazione delle ceneri in casa e la trasformazione in gioielli o altri oggetti, ma non si è espressa sulle urne biologiche. «Le ceneri del defunto devono essere conservate di regola in un luogo sacro, cioè nel cimitero o in una chiesa o in un'area appositamente dedicata» spiega la nota diramata del Vaticano.(di.b.)

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