Il Bunga bunga finisce sul rogo a Cendon, Rubi-conda a Maserada

Scene da un Bunga bunga col premier Silvio Berlusconi
SILEA.
«Bunga Bunga al rogo» per il processo della vecia sulle acque del Sile a Cendon. Domani sera si brucia la vecchia e tra le scintille del rogo se ne andrà la stagione che muore e tutto quel che è andato storto potrà essere finalmente lasciato alle spalle. A Cendon però quest'anno l'antico rito si tinge di politica e tra le fiamme brucerà la Siora Loretta Felice Dè Bunga Bunga detta Sgranapanoce. Prima però verrà sottoposta ad un rigoroso processo appollaiata su un tribunale galleggiante, sulle acque placide del Sile, capitanato dal giudice Geremia Chardonnay: l'avvocato dell'accusa Jieto Borea chiederà sentenza immediata per la siora Bunga Bunga, difesa dal suo legale Gustavo Bogoi. Negli ultimi 25 anni il processo di Cendon è diventato un vero spettacolo cabarettistico dialettale: il processo si svolge secondo un ipotetico Codice Penale Dialetto-veneto-giuridico. L'appuntamento è per domani alle 20.30 davanti alla Chiesa di Cendon. (s.g.)
Maserada: si brucia Rubi-conda.
Dal Bunga bunga a Rubi-conda il passo è breve. Una coincidenza con la famosa Ruby? E chi lo sa. Torna a Maserada la tradizionale festa di metà quaresima, molto sentita in paese. Il «Processo a Vecia» si celebra senza magistrati giovedì 31 marzo presso il palazzo attività ricreative, dietro il municipio alle 20.30. A conclusione della serata ci si sposta nel piazzale per bruciare la vecia «Rubiconda» realizzata dall'artista Enzo Barbon e dal gruppo «Amici della vecia». Organizza l'evento la Pro Loco di Maserada, patrocinato del Comune. Ai presenti verranno offerti crostoli e vin brulè. (a.v.)
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