Il botto poteva uccidere Indagini della Procura

Bombola di gas esplosa, accertamenti su eventuali responsabilità e negligenze Rogo forse innescato da una bici elettrica nel porticato della casa di via Matteotti
Di Fabio Poloni
FILIPPI VILLORBA AG. FOTOFILM ESPLOSIONE BOMBOLA IN VIA MATTEOTTI A LANCENIGO
FILIPPI VILLORBA AG. FOTOFILM ESPLOSIONE BOMBOLA IN VIA MATTEOTTI A LANCENIGO

VILLORBA. Se quella bombola avesse colpito in pieno qualcuno - e non di striscio, come fortunatamente è stato - al posto di quattro feriti potremmo essere qui a parlare di un morto. È quanto sostiene la Procura della Repubblica di Treviso, che ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di incendio colposo in merito all’esplosione della bombola di gas a Lancenigo che martedì ha ferito due agenti della polizia locale e due residenti.

Sul registro degli indagati non ci sono nomi, ma è chiaro che le indagini dovranno accertare se ci sono state negligenze ed eventuali responsabilità penali proprio da parte dei padroni della casa di via Matteotti, che avevano accatastato del materiale sotto una pompeiana. Il rogo potrebbe essere stato sprigionato da una bici elettrica, secondo i primi rilievi dei vigili del fuoco: le fiamme hanno surriscaldato e fatto esplodere una bombola del gas semivuota che era nelle vicinanze, provocandone l’esplosione.

Quattro persone sono rimaste ferite: due vigili urbani di Villorba, Pasquale Riccardi di 47 anni e Massimiliano Greco di 42, investiti dalla fiammata dell’esplosione della bombola, e due abitanti della casa, Luigina Borsato, anziana di 94 anni, e la nipote Gabriella Borsato di 49, leggermente ustionate. Poteva essere una tragedia, e non è un modo di dire: secondo il pubblico ministero Iuri de Biasi, che ha ricevuto ieri le informazioni raccolte dai vigili del fuoco, la traiettoria dei pezzi più grossi della bombola esplosa poteva essere mortale, se fosse stata diretta contro qualcuno. La bombola era semivuota, e questo l’ha resa più pericolosa, anche se potrebbe sembrare il contrario: se fosse stata piena, infatti, la presenza di più gas avrebbe richiesto un’esposizione al fuoco più lunga per arrivare all’esplosione. Essendo quasi vuota, invece, sono bastati pochi minuti a contatto con le fiamme per provocare la deflagrazione.

I vetri delle case attorno sono andati in frantumi dopo l’esplosione. Secondo i primi accertamenti dei vigili del fuoco, la natura dell’incendio è accidentale. Nell’abitazione vivono un’anziana infermiera in pensione, la nipote e i due giovani figli di quest’ultima. Dopo l’allarme per le fiamme, sul posto è arrivata per prima una pattuglia della polizia locale di Villorba, il cui comando dista poche centinaia di metri da via Matteotti. Lì, il boato: i due agenti sono stati investiti dai detriti dell’esplosione. Nell’incendio sono rimaste leggermente ustionate anche la proprietaria di casa, Luigina Borsato, e la nipote Gabriella Borsato.

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