Il borgo ha paura: «Siamo indifesi»

Tremano gli anziani che vivono soli: «Uno degli aggressori era un ambulante»
Bolognini Col San Martino abitazione Carmelo Merotto aggredito in casa
Bolognini Col San Martino abitazione Carmelo Merotto aggredito in casa

FARRA DI SOLIGO. Ha paura, il borgo. Tanti gli anziani che vivono da soli. Temono di fare la stessa fine di Italo Pupetti, Angelo Spina, Carmelo Merotto e Antonio Pellegrinello. Uomini soli, rapinati e picchiati da banditi senza scrupoli. Le case di via Posmon e via del Prosecco, a Col San Martino, sono perlopiù modeste abitazioni di decine d’anni fa, o vecchie stalle ristrutturate. Un dedalo di stradine, portici e cortili tra i quali è facile nascondersi. Tra quelle vie era fuggito, sabato notte, uno dei due aggressori di Carmelo Merotto. L’altro è stato catturato subito: «Volevo vederlo in faccia, e sono tornata lì. Ho riconosciuto uno dei venditori ambulanti che avevo già visto» racconta Assunta, vicina di casa di Carmelo e tra le prime a soccorrerlo. Che ricorda: «Ho sentito il trambusto e poi ho subito chiamato i parenti. Assieme a me è arrivata Costantina, un’altra vicina. Carmelo era a terra, aveva sangue dietro le orecchie, speriamo si riprenda e che non lo debbano operare. Vedo spesso gli ambulanti da queste parti. Paura? Mi impongo di non averne». Chi vive vicino ai figli o ai nipoti, può dirsi fortunato. È il caso del signor Merotto, che abita accanto alla casa di Carmelo. Ha paura, non si fida più di nessuno: «Per fortuna mio figlio e i miei nipoti abitano di sopra. Non apro più a nessuno. Non sempre le persone sono quello che dicono di essere: qui entra gente per vendere, altri che portano dépliant, come si fa a sapere? Io sono armato, ma so che se volessi difendermi, andrei in carcere io». Un’altra anziana del borgo, la signora Libera, racconta di sentirsi sicura solo accanto al marito. Sabato notte non si è accorta di niente, ma domenica mattina le luci accese così presto, in casa di Carmelo, l’avevano sorpresa: «Lo incontravo sempre nell’orto, ci si salutava, sempre molto gentile. Abita da solo, forse lo sapevano e volevano prendergli la pensione. Che dobbiamo fare? Non apro più a tutti. Per fortuna vivo con mio marito, e i miei figli vanno a ritirarmi la pensione. So che uno dei due banditi vendeva scope a domicilio. Ma non era l’unico: qui ne arrivano spesso, e sono sempre diversi». A poche decine di metri dall’abitazione di Carmelo Merotto abita Italo Pupetti, che subì identica rapina con percosse un anno fa. Oggi si protegge chiudendo con il lucchetto i cancelli d’ingresso. Di fronte a lui abita Denis, che quasi non è stupito di questa nuova aggressione: «È tutto il quartiere a sentirsi minacciato. Di sicuro anche altri anziani saranno stati rapinati, la preoccupazione è per chi vive da solo e non può difendersi». (a.d.p.)

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