I vostri ricordi di naja in un libro e una mostra

In edicola il volume fotografico del nostro giornale con oltre 500 immagini In Camera di commercio a Treviso i pannelli-amarcord e gli scatti di Enzo Isaia
Di Paolo Cagnan

Era una promessa, o quasi. L’abbiamo mantenuta: oltre 500 fotografie, tra le oltre duemila che in questi mesi ci avete inviato, sono andate a comporre il nostro (meglio, il vostro...) libro fotografico sulla naja alpina, in edicola ormai da alcuni giorni (prezzo 8,80 euro) insieme al nostro giornale.

"Naja Alpina. Le immagini, i ricordi" (176 pagine a cura di Paolo Cagnan, prefazione di Ferdinando Camon) raccoglie le testimonianze fotografiche di coloro che hanno prestato servizio tra le Penne nere.

Il volume, nato da un'iniziativa della Tribuna di Treviso estesa poi a Mattino di Padova, Messaggero Veneto, Corriere delle Alpi e Nuova di Venezia e Mestre, vuole valorizzare la memoria e il ruolo sociale e culturale che gli alpini hanno da sempre nella collettività.

Fondato nel 1872, quello degli Alpini è il più antico corpo di fanteria da montagna. Nel gennaio 2005 viene decretata la sospensione del servizio militare e con esso anche la coscrizione obbligatoria. E' la fine di un'epoca.

Molti degli alpini ricordano con nostalgia quel periodo lontano e vicino, fatto di fatica e impegno ma ricco di emozioni e di valori sinceri quali l'amicizia, il senso di appartenenza, la solidarietà e la condivisione fraterna. Valori, questi, quanto mai attuali e necessari allo sviluppo e alla crescita di una comunità civile. Le singole vicende umane ed individuali, che ciascun alpino ha vissuto, sono ora raccolte in questo volume, che contiene centinaia di foto inviate dai voi lettori assieme a diari, lettere e ricordi di vario genere. Le abbiamo raccolte, scansionate, catalogate, in parte già pubblicate nelle settimane scorse.

Non è soltanto un libro, questo. Ma un elogio della memoria, un album di ricordi intensi, ricchi anche nella fatica, belli anche nel dolore. È un giornale che all'improvviso si trasforma in libro, offrendo un altro capitolo ad un grande racconto che è passato dai cassetti e dalle cornici alle nostre pagine quotidiane, dal giornale alla piazza senza confini del web, per poi approdare su queste pagine ferme, in un libro che cristallizza, insieme alle immagini, anche i volti, le storie, le leggende, gli aromi.

Fra tutti i sapori, ce n'è uno assolutamente speciale: quello di una nostalgia insolita, piena di passione e vuota di malinconia. Chi ha fatto l'alpino, sa di cosa parliamo: di qualcosa che dura un'intera vita e che si può lasciare, come eredità morale, come segno di un'epoca che non finisce, a chi resta. Parlo di anni che hanno una stagione sola: quella dell'entusiasmo. Tutto passa in secondo piano, quando si indossa questa divisa.

E il pensiero a chi è andato avanti e a chi non è tornato dai confini dell'umanità si riempie comunque d'orgoglio, di senso d'appartenenza, forse anche di poesia.

Le immagini della naja alpina si sono anche fatte mostra: leggete il box in alto a destra per tutti i particolari.

E buona Adunata.

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