I supermercati di Treviso a confronto: risparmi fino a 1.500 euro

Indagine di Altroconsumo nei punti vendita della Marca, forte dinamica dei prezzi Irrompono marchi nuovi, Aldi primo fra i discount. Treviso provincia virtuosa

TREVISO. Dai 1.200 ai 1.500 euro di risparmio scegliendo il supermercato con molta attenzione all’interno della Marca. Addirittura 5.000 se si vuole esagerare. Quest’anno la fotografia scattata da Altroconsumo mostra una realtà trevigiana molto dinamica. E decisamente orientata al risparmio. Con marchi nuovi che s’impongono e marchi storici che, nella guerra commerciale senza sosta, si riprofilano.

Treviso“risparmiosa”. L’associazione dei consumatori pone Treviso fra le città più economiche del Belpaese. Tutto il Nordest, infatti, si impone. Come spiega l’associazione, sui 30 punti vendita più economici d’Italia ben 25 sono a Nordest. È Rovigo il capoluogo più economico, seguito a Nordest da Venezia, Treviso, Verona e Vicenza. Lo si deve alla concorrenza molto spinta fra centri commerciali, alla presenza di strutture dinamiche sempre pronte ad affrontarsi a suon di promozioni, scelta dei prodotti e non solo.

Ma in questo contesto già di per sè molto favore per le famiglie e, più in generale, per i consumatori trevigiani, è possibile portare a casa ulteriori risparmi. All’interno della provincia, infatti, esiste una diversificazione molto spinta nei prezzi proposti.

Nel sito altroconsumo.it agli abbonati è possibile ritagliarsi un paniere personalizzato e, in base a questo, confrontare quanto si spende nelle diverse strutture commerciali. Oppure si possono confrontare i punti vendita secondo diverse categorie merceologiche. Noi abbiamo scelto di operare il confronto fra due categorie: i prodotti di marca e i prodotti più economici, in base a un paniere-tipo di una coppia con figli. E i risultati sono significativi.

I prodotti di marca. La palma d’oro, quest’anno, va all’ipermercato Cadoro di via Postumia, 43, a Fiera, dove la spesa media annua costa 7.194 euro: ben 1.385 in meno del costo medio annuo in Italia. Ma anche all’interno della Marca il balzo è importante: infatti al Cadoro si spendono circa 1.200 euro in meno dell’ultimo classificato di questa ricerca, il Pam di via Zorzetto (8.307 di spesa annua, un risparmio di “solo” 272 euro rispetto alla media nazionale). È chiaro che il centro storico ha i suoi costi...

Al secondo posto si classifica l’iper Visotto di Oderzo (mentre quello di Treviso scende in settima posizione), poi l’Emisfero di Silea.

Il confronto con il 2017. Questa classifica mostra un’autentica “rivoluzione” rispetto all’anno scorso. Cadoro prende la prima posizione scalzando l’Emisfero, che l’anno scorso era in testa, e facendo retrocedere l’Iperlando, per anni in testa e Alì. Si tratta comunque di punti vendita che da tempo sono nelle prime posizioni.

I prodotti discount. La novità di quest’anno si chiama Aldi, la catena discount austriaca che ad aprile ha aperto a Conegliano e che da poco più di un mese ha un supermercato anche a Roncade, nel centro commerciale Arsenale. Aldi prende saldamente la prima posizione: la spesa annuale di una coppia con figli costa 3.343 euro, ben 5.236 euro in meno del costo medio annuo in Italia. Ad Aldi, inoltre, si risparmiano circa 1.500 euro all’anno rispetto all’ultimo classificato della stessa categoria (prodotti discount), il Famila di via Sant’Antonino, a Treviso. In seconda posizione fra i discount troviamo Eurospin, poi Lidl, Dpiù. In tabella tutti i dati.

Risparmio super. Correttamente Altroconsumo separa le diverse categorie. È chiaro che una famiglia di reddito medio che improvvisamente dovesse trovarsi in difficoltà economica potrebbe operare una scelta drastica: passare dai prodotti di marca a quelli discount. In questo caso nella nostra provincia si può ipotizzare un risparmio di oltre 3.900 euro all’anno prendendo a riferimento il più economico fra i prodotti di marca (Cadoro) e il più economico dei discount (Aldi). Oppure quasi 5.000 euro passando dal più caro dei prodotti di marca (Pam) al più economico dei discount. Esercizi astratti, ovviamente. Ma la possibilità va indicata in presenza di famiglie che per diverse ragioni (perdita di un lavoro o altro) decidessero di cambiare radicalmente abitudini.

La qualità. Altroconsumo mette a confronto i prezzi. È ovvio che poi le scelte commerciali delle famiglie sono legate all’abitudine, alla vicinanza del punto vendita (risparmiare sugli acquisti, ma spendere soldi per benzina non sempre vale la candela) e soprattutto alla qualità. Ognuno ha le sue esigenze e le scelte risentono moltissimo anche dalla qualità del prodotto che si vuole acquistare. Nella patria delle Doc, delle Dop, delle Igp, del biologico, del “chilometro zero” tutto ciò ha un peso notevole nelle scelte. Per fortuna.
 

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