«I soldi per pagare casa? Menzogna, ecco le carte»

I clienti della Nino Bixio dopo la confessione di Zacconi: «Dov’è il denaro?» L’atto notarile: l’immobile comprato coi soldi del buco acquisito già nel 1979 

Che fine hanno fatto i soldi? Questa la domanda che ieri mattina circolava sulle bocche di tutti i (tanti) condòmini della Nino Bixio Snc, la società al centro di una serie di denunce dopo gli ammanchi da decine di migliaia di euro registrati nei bilanci di vari condomìni. Già, perché dopo l’ammissione fatta alla tribuna da Adriano Zacconi, titolare della società, che aveva incredibilmente spiegato «i soldi li ho presi per comprarmi la casa dove vivo», è spuntato l’atto notarile del 1979. La data precisa è quella del 15 marzo 1979. Quel giorno, e non un altro, Zacconi e la moglie acquistarono l’appartamento che oggi l’amministratore ha detto di aver messo in vendita per pagare i debiti.

Carta canta, come si suol dire. Smentendo di fatto la ricostruzione e le giustificazioni addotte dal settantenne, storico amministratore di condominio trevigiano, per spiegare i tanti e cospicui ammanchi che stanno allarmando centinaia di condomini in tutta Treviso e oltre. Una quarantina infatti i palazzi gestiti dalla Nino Bixio di Zacconi, che oggi si dichiara «senza soldi, senza alcuna possibilità di pagare», ribadendo di aver preso i soldi dei bilanci per pagarsi una casa che in realtà aveva già acquistato quarant’anni fa.

la rabbia

Di qui la rabbia di quanti in questi giorni si sono trovati davanti non soltanto un lunga lista di fatture mai pagare (da due anni), ma anche di quanti ben sanno che rischiano di dover «tirare di nuovo fuori i soldi». «L’acquisto della casa è una farsa» diceva ieri un inquilino di uno dei palazzi gestiti da Zacconi, «quindi sarebbe il caso di sapere davvero che fine abbiano fatto i soldi se Zacconi, casa a parte, non ha nulla». Stessi commenti da viale nino Bixio a via Cavalleggeri dove anche il condominio Arianna si è scoperto con i conti tutt’altro che a segno. E figuriamoci in via San Liberale dove l’ammanco di cassa ammonterebbe ad almeno 95 mila euro, con tanto di altre bollette da pagare.

movimenti nei conti

Fino a ieri pomeriggio, ora in cui le banche hanno chiuso gli sportelli, molti residenti si sono trasformati in investigatori ed hanno cercato di ricostruire i movimenti bancari dei conti correnti intestati ai loro condomini. Per alcuni la “lista movimenti” è stata una bruttissima sorpresa. In più di un caso infatti i condòmini avrebbero riscontrato dei bonifici all’esterno, in alcuni casi verso altri condomini, in altri casi verso persone fisiche legate alla società. Perché? A che titolo? Impossibile avere risposte visto che l’ufficio della Nino Bixio immobiliare è chiuso per malattia da giorni, e Zacconi stesso dice di non sapere ricostruire le vicende finanziarie perché «il computer non va» e non era lui a gestire le pratiche. E intanto si attende l’effetto delle denunce. –

Federico de Wolanski

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