I pescatori: «Meschio stop alle centraline»
VITTORIO VENETO. Si aprirà oggi la stagione di pesca sportiva per la zona salmonicola (o zona A). Con un cruccio, da parte degli appassionati, per il Meschio: l'eccessivo numero di centraline idroelettriche, che limita il movimento delle specie ittiche. E' il disagio maggiore riscontrato dall'Associazione Pescatori Sportivi del Meschio, presieduta da Michele Modanese. Dal 1979 gestisce l'attività di pesca sportiva e di piscicoltura lungo il fiume che attraversa la città, da via Prati in località Savassa (paratoia Enel di inizio concessione) a nord fino al ponte dell'incrocio delle strade di Vittorio Veneto - Cordignano e Ca' Visentin Silvella a sud. Gli associati sono 130, non mancano i ragazzi tra i 14 e i 18 anni. Se il numero dei tesserati è stabile, sono in significativo aumento i permessi di pesca giornalieri da parte di non associati, per quanto riguarda la pesca a cattura e soprattutto in modalità "no kill" (con rilascio del pescato). Gli appassionati arrivano perfino da Bologna. La novità di quest'anno è la possibilità data ai soci di utilizzare i permessi disponibili sul libretto durante l'intera stagione di pesca (prima vigevano le scadenze mensili). L'Aps del Meschio ha collaborato con la provincia di Treviso, con l'Enel e la "Fps La Piave" per il ripopolamento di un tratto del canale Castelletto-Nervesa, a salvaguardia di alcune specie ittiche quali la Trota Marmorata (e suoi ibridi) e il Temolo. Il Meschio è un sito d'importanza comunitaria (Sic) per la presenza della Lampreda Padana, specie endemica del Nord-Italia considerata in grave pericolo di estinzione. Tra le specie più comuni che si possono pescare ci sono la Trota Fario, il Luccio, la Trota Iridea, il Barbo, l'Anguilla e il Cavedano mentre tra quelle non pescabili sono riscontrabili la Sanguinerola, lo Scazzone e il Ghiozzo Padano. (f.d.m.)
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