I nuovi alberi del Cansiglio «Abbiamo un milione di semi»

Veneto Agricoltura si occupa del rinnovamento del bosco dopo la tempesta  «Abbiamo da ripiantare abeti bianchi e rossi, larici, faggi e frassini»



L’Altopiano del Cansiglio è stato il primo a partire con la pulizia dei boschi, già dieci giorni dopo la tempesta Vaia. Ed è stato il primo a mobilitarsi anche per la ‘rinnovazione’ del bosco, come il reimpianto viene definito in gergo. «Abbiamo già a disposizione un milione di semi che, via la neve, pianteremo nei nostri vivai» fa sapere Giustino Mezzalira, dirigente dell’ente Veneto Agricoltura. Prima ancora che i trattori entrassero in foresta per trascinare le piante all’esterno (almeno 30 mila quelle schiantate o piegate dal vento), gli uomini di Veneto Agricoltura si sono fiondati nei boschi a raccogliere semi di abete bianco e rosso, di larice, faggio, frassino ed altre piante.

VENETO AGRICOLTURA

Non solo, hanno fatto incetta nei mercati di settore. «Attenzione, abbiamo acquistato» fa sapere Mezzalira «solo semi di origine locale, di cui si può certificare l’identità. Nessuna specie importata, insomma».

GLI ABETI ROSSI

Non è che, via gli abeti rossi o i faggi, dalla prossima estate si vedranno le nuove piante. Ci vorranno dai tre ai quattro anni perché crescano almeno di qualche metro. Fino all’anno prossimo resteranno in vivaio (in Cansiglio c’è Pian dei Spini), a Sospirolo un’area ben più grande, di addirittura 8 milioni di piante.

Nella primavera del 2021 saranno messe a terra in foresta e protette con recinzioni dall’assalto dei grandi carnivori. A questo punto, però, si pone un dilemma, che il convegno dei giorni scorsi ha ben evidenziato.

RIGENERARE IL BOSCO

«Rigenerare il bosco artificialmente o lasciarlo crescere naturalmente?». Nel primo caso potrebbe risultare più orientato nel segno della qualità, ma richiederebbe tempi più lunghi di crescita. Nel secondo, la ‘spontaneità’ sarebbe ritmata da tempi più celeri di crescita, ma risorge di tutto, secondo la disponibilità della natura. L’antico bosco da remi della Serenissima, quello appunto del Cansiglio, ha una coltivazionCi vorranno dai tre ai quattro anni perché crescano almeno di qualche metroe e, quindi, gode di una protezione che va avanti da mille anni. I tecnici di Veneto Agricoltura, mettendo avanti le mani, hanno deciso di accaparrarsi semi in quantità cinque volte maggiore di quella che ogni anno programmano.

Nel corso del convegno dei giorni scorsi a Belluno, l’ente regionale è stato ripetutamente apprezzato per la sua attività. «Possiamo dire che è stato l’unico a mantenere in attività i vivai» riconosce l’onorevole Roger De Menech, presente con il capogruppo del Partito democratico Fraccaro «mentre negli ultimi 10 anni, il pubblico come il privato si è disfatto di questa opportunità, che adesso, invece, ritorna di strettissima attualità». —



Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso