I Comuni del Montello: «Dateci Ca’ Robinia, faremo la fattoria»

VOLPAGO DEL MONTELLO. Scendono in campo i Comuni del Montello, riuniti nel Consorzio del Bosco Montello, per Ca' della Robinia, il compendio di 42 mila metri quadri sul Montello dove ci sono l'ex discoteca Disco Palace e l'ex ristorante Lago Turchino, che doveva diventare una fattoria sociale con risorse regionali ed è finita invece all'asta giudiziaria dopo il fallimento della cooperativa che doveva realizzarla.
Il 7 aprile scadono le offerte per il sesto tentativo d'asta, ad un prezzo allettante: 266 mila euro per un complesso inizialmente valutato 1 milione e 400 mila euro e su cui la Regione aveva già versato contributi per 3 milioni e 100 mila euro sui 3 milioni e 400 mila previsti.
Nell'assemblea tenutasi l'11 marzo in municipio a Volpago i sindaci hanno deciso di provare ad acquistarla all'asta di aprile tramite il Consorzio del Bosco Montello. Per farne cosa? Per realizzare lo scopo iniziale: una fattoria sociale, ma non solo.
L'idea era stata lanciata dal sindaco di Montebelluna, Elzo Severin; l'aveva subito sposata il presidente dell'assemblea del Consorzio del Bosco del Montello, il sindaco di Volpago Paolo Guizzo. E l'11 anche gli altri tre sindaci di Giavera, Crocetta e Nervesa si sono detti d'accordo. «Fattoria sociale - dice il sindaco di Montebelluna, Elzo Severin - ma visto che gli stabili sono due la mia idea è che uno possa essere dedicato a museo della Repubblica Serenissima visto che dal Montello Venezia prelevava il legname per navi e pali».
Certo, ci sono da affrontare le incognite di un'asta giudiziaria: ma questa volta una offerta ci sarà, a differenza delle volte precedenti, e poi eventuali concorrenti privati potrebbero essere frenati dal fatto che quei 42 mila metri quadri hanno una destinazione precisa, parte della quale commerciale legata all'attività di ristorazione, ma la restante parte a strutture di carattere sociale, e certamente il Comune di Nervesa, sul cui territorio ricade il compendio e che fa parte del Consorzio, non concederebbe varianti urbanistiche per consentire speculazioni edilizie in quell'area finalizzate a far sorgere villette in mezzo al verde del Montello.
Ma i sindaci stanno tentando anche un'altra strada per evitare i rischi di un'asta: vedere se la Regione, che lì ha già appunto messo oltre 3 milioni, faccia in modo di ritirarla dall'asta per darla direttamente ai 5 Comuni riuniti in consorzio. Ne ha già accennato il consigliere regionale Marzio Favero, ex sindaco di Montebelluna, all'assessore al bilancio Francesco Calzavara. —
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