H-Campus, via ai lavori: 10 mesi per finire La scuola digitale è un affare da 101 milioni

Istruzione, innovazione, natura. Su questi tre elementi si fonderà il grande campus scolastico che sorgerà nei prossimi dieci mesi – una scommessa contro il tempo – nei 51 ettari di terreno che circondano il quartier generale di H-Farm a Ca’Tron. Ieri dopo una iter burocratico complicato e tortuoso è stato inaugurato l’avvio ai lavori. Nella campagna di Roncade, fronte Sile, al confine con Quarto d’Altino studieranno e lavoreranno oltre 3000 persone, dall’asilo all’università. Ed ecco perché ai tre capisaldi del progetto se ne lega un quarto: l’impresa, quella legata al progetto economico del Campus ed alle sue prospettive di sviluppo nel tempo. Il fondo a sostegno dell’iniziativa vale infatti 101 milioni di euro.
inaugurazione-evento
L’attesa è durata due anni. È iniziata il 7 novembre 2017 quando Cattolica presentò in regione l’istanza per la realizzazione del campus, ed è finita ieri con la “posa della prima pietra”,che è stata di fatto l’avvio alle opere infrastrutturali che di qui ad alcune settimane verranno seguite dall’edificazione dei nuovi otto padiglioni a nord dell’attuale sede H-Farm a Ca’ Tron. In mezzo lo scoglio del primo parere “negativo” della Commissione Via Regionale che ha imposto alla società una procedura autorizzativa più lunga. «Una frenata violentissima» ha detto Riccardo Donadon davanti ad un auditorium gremito di ospiti, tra autorità, collaboratori, imprese collegate, professionisti, «che ha posto paletti, mettendo in difficoltà progetto e scadenze. Ma abbiamo fatto tesoro di questo imprevisto ed ora siamo qui». Alle sue spalle un video per raccontare la filosofia del progetto e tante immagini a sottolineare i passaggi del suo discorso. Poi all’esterno: un maxi schermo a riprodurre lo spot del campus nel bel mezzo di uno dei campi che ospiteranno le strutture; il tavolo per la posa della prima pietra; un escavatore per piantare i primi tre alberi del parco pubblico che farà da cornice al Campus.
i numeri del campus
Green è la parola d’ordine del progetto: 3500 gli alberi che verranno piantati, 100% la percentuale di ecosostenibilità del futuro campus che edificherà solo il 10% dei 51 ettari di progetto. Ma quel 10% sono 30 mila metri quadrati coperti disegnati dallo studio Zanon Architetti Associat con la per la della partecipazione dell’archistar Richard Rogers, che ha progettato i 2500 metri della grande biblioteca, con un auditorium e ristorante, che sorgerà al centro del campus “coperta” da una collina verde. Otto i nuovi padiglioni, come detto, per un totale di 13 nuove strutture dedicate alla formazione, al mondo delle start-up e delle imprese.
scuola e alloggi
Ci saranno 15 aule vetrate per l’infanzia e la scuola primaria; 9 aule e 4 laboratori per le scuole medie, 12 aule e 8 laboratori per le superiori; 5 mila metri quadri per ospitare fino a 700 studenti del settore “college”; 3 mila metri quadri con una serra centrale per ospitare oltre 300 studenti attesi dal settore “master”. In più uno studentato da 244 posti letto, suddivisi in alloggi singoli, doppi e per studenti con disabilità, e un centro sportivo con tanto di skatepark. Più che un campus una cittadella scolastica «aperta a tutti», ma per tutti viste le rette di una scuola in tutto e per tutto privata.
la ricaduta
Eppure il pubblico la sostiene e l’ha sempre sostenuta sia durante questi ultimi difficili due anni, sia prima, ai prodromi del progetto. Alettato – e giustamente – dalle ricadute promesse dal piano economico (8,7 milioni di euro l’anno secondo lo studio Ca’ Foscari) cui si aggiungono 500 assunzioni, infrastrutture che la cordata dell’H-Campus ha realizzato e 10 mesi di appalti per le imprese locali. La promessa di Donadon&Co. è stata chiara: «Consegneremo l’opera per giugno dell’anno prossimo». —
Federico de Wolanski
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