Guida con il cellulare, cinque multe al giorno da agenti in borghese

Treviso. I trevigiani continuano ad utilizzare il cellulare alla guida: la Polizia locale risponde rendendo definitivi i controlli in borghese. Il comando di via Castello d’Amore, infatti, dopo poco meno di due mesi di sperimentazione ha deciso di confermare il progetto che il comandante Andrea Gallo ha voluto per prevenire comportamenti pericolosi sulle strade della città.
Le multe
A fronte di quasi 80 sanzioni comminate proprio per la guida con telefonino, a cui il più delle volte si univano anche altre infrazioni, gli agenti hanno deciso di continuare a monitorare il territorio con pattuglie in borghese, sia in moto che in auto “civili” . I controlli, insomma, diventeranno stabili e periodici. Considerate davvero troppe le 77 multe scattate in soli 15 servizi effettuati dallo scorso 19 luglio ad oggi, con una media di 5 sanzioni per servizio (della durata di circa 2-3 ore). «Abbiamo riscontrato che il fenomeno è ancora molto frequente, pertanto abbiamo deciso di rendere il servizio definitivo» dice a riguardo il comandante Andrea Gallo, «sono ancora troppi gli automobilisti che utilizzano il cellulare alla guida così come troppi sono i comportamenti pericolosi a cui i nostri agenti si trovano di fronte: da sorpassi azzardati a passaggi con il semaforo rosso fino ad invasioni improvvise della corsia opposta. Condotte, insomma, che mettono a rischio l’incolumità sia di chi guida che di terzi».
Le sanzioni
Chi viene beccato ad utilizzare il cellulare, senza contare eventuali altre infrazioni, incappa in una sanzione da 165 euro e meno 5 punti della patente. In caso di recidiva anche nei due anni successivi può scattare il ritiro della patente. Sino ad oggi, visto il periodo estivo, il servizio è stato svolto dalla Polizia locale prevalentemente a bordo di scooter, ora con la stagione invernale verranno utilizzate delle auto, ma sempre in borghese e in orari e giorni sempre diversi. «Intendiamo continuare a contrastare tutti i comportamenti pericolosi, spesso provocati proprio dallo smartphone» chiude Gallo, «a fronte di numeri che non tendono a calare era giusto dare un segnale molto forte». –
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