Guerra dei caselli autostradali sulla A27 Vittorio contro Santa Lucia per l’opera

Szumski mette sul piatto 6 milioni di euro per la costruzione di un’infrastruttura ex novo Comitati contrari: «Il manufatto c’è già e va allacciato a via Podgora per servire le aziende vittoriesi»

VITTORIO VENETO. La “guerra” dei caselli autostradali sull’A27 è entrata nel vivo. Chi ha il diritto di primogenitura fra i progetti per l’eventuale impianto a Santa Lucia di Piave e quello di Scomigo, al confine tra Conegliano e Vittorio Veneto? In questi giorni il sindaco di Santa Lucia, Riccardo Szumski, ha dichiarato che ha già da anni il progetto pronto, anche con il relativo finanziamento della società Autostrade, di 6 milioni di euro.

Aldo Zanette, presidente del Comitato Viabilità Sicurezza Stradale, e Michele Bastanzetti, portavoce di Società Ambiente Cultura rivendicano il fatto che il casello di Scomigo venne concepito assieme alla autostrada: inaugurata nel 1972 e, fanno sapere, «da ben 47 anni in zona Scomigo giacciono semisepolti dalla vegetazione non solo le rampe di accesso nord e sud ma perfino il viadotto che scavalca la A27 stessa. «Un paio di anni fa l’intera area venne disboscata dalla ditta De Luca con grande risonanza mediatica in quanto si sperava che fosse il segnale del via ai lavori di realizzazione dell’agognato casello». Secondo Zanette e Bastanzetti, questa uscita autostradale è più che strategica per il territorio. «Basti dire che il casello sfocia facilmente in via Podgora e quindi nella importante zona industriale di Vittorio-Conegliano dove attualmente si accede in modo assolutamente inadeguato, antieconomico, assai inquinante». Secondo i responsabili dei due Comitati, «si renderebbe inutile la realizzazione della sotto-bretella Pinto (quella di collegamento con l’area industriale) con risparmio di suolo e di 8 milioni di euro. E ancora. «La direttrice di uscita del nuovo casello andrebbe ad innestarsi sulla Ss51 all’ altezza dell’ ex aviocampo, confluendo nella circonvallazione est di Vittorio di cui è in fase di inaugurazione il primo tratto: il traforo di S. Augusta. «Sarebbe un disegno viabilistico funzionale a Vittorio e Conegliano e ai Comuni contermini. Per questo – concludono Zanette e Bastanzetti –ci appelliamo a tutti i sindaci del comprensorio affinché spingano in Regione e a livello nazionale per l’opera». Ne hanno già discusso i sindaci Antonio Miatto di Vittorio Veneto e Fabio Chies di Conegliano. — Francesco Dal Mas

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso