Gli inglesi vogliono Villa Vendri megaresort sulle colline Unesco

La società Kingham Leigh promuove il progetto e ha già incontrato il sindaco In arrivo 75 camere, sale  congressi e centro benessere 
Francesco Dal Mas
Allegranzi Pieve di soligo Villa Vendri
Allegranzi Pieve di soligo Villa Vendri

PIEVE DI SOLIGO

Arrivano gli investitori per un progetto da 50 milioni che rigenererà Villa Vendri, in centro a Pieve di Soligo, trasformandola in un hotel di lusso. La società inglese “Kingham Leigh-hotel internazionale e sviluppatore di resort” è ritornata alla carica, anzitutto con l’amministrazione comunale.

«Noi abbiamo ribadito la nostra disponibilità al loro progetto, perché lo studio progettuale di ristrutturazione preserva l’identità architettonica dell’immobile – conferma il sindaco Stefano Soldan – ed anche perché la finalità è proprio quella di qualificare l’offerta di accoglienza di questo territorio Unesco». Dunque, i promotori ci sono già. C’è pure l’obiettivo: il primo hotel boutique del Veneto, immaginato secondo standard internazionali di lusso. C’è pure il gestore: per un’ospitalità da circa 75 camere da letto e suite di grandi dimensioni, un ristorante internazionale, un “Prosecco bar” (Docg, ovviamente), sale congressi, una piscina all’aperto e un centro benessere, con vinoterapia.

Piers Schmidt ha già trovato investitori e ne cerca altri, i suoi collaboratori sono sul pezzo. «Quando il quadro sarà completato, ci siederemo attorno ad un tavolo e perfezioneremo l’accordo» assicura il sindaco. A quanto pare, entro l’anno la cornice dovrebbe essere predisposta.

Nel 2022, invece, sarà perfezionato il progetto e verranno appaltati i lavori. Il cantiere continuerà per due anni. Schmidt ha dichiarato durante la visita dei giorni scorsi, che Pieve di Soligo è il sito ideale, per natura e storia, dove far convergere i turisti che in futuro spazieranno, sempre di più, fra Venezia e le Dolomiti. «I turisti internazionali conoscono soprattutto Venezia e il nostro obiettivo è quello di portarli a scoprire le bellezze che si trovano a poca distanza dalla città lagunare. Il Covid ha colpito molto il settore dell’ospitalità e i mercati finanziari si sono fermati per un po’. Tanti investitori pensavano di poter acquistare gli alberghi falliti a causa della pandemia ma, in realtà, ci sono stati meno fallimenti del previsto». —





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