Gli alpini a Valdobbiadene abbraccio al 7° Reggimento

VALDOBBIADENE. C'era un tempo in cui i giovani valdobbiadenesi confluivano al Settimo Reggimento Alpini. Ieri mattina la strada è stata percorsa a ritroso perché gli Alpini del 7° Rgm sono giunti a Valdobbiadene per restarci, almeno idealmente. È stata infatti conferita loro la cittadinanza onoraria «per il valore in tutte le battaglie, per l'umanità nelle missioni internazionali di pace e per la solidarietà verso le popolazioni colpite da calamità naturali, testimoniando in ogni circostanza le virtù delle genti della valle del Piave». La cerimonia ufficiale si è tenuta in una gremita aula consiliare alla presenza di autorità civili e militari, delle associazioni d'arma, di una rappresentanza degli studenti delle superiori e della scuola primaria e soprattutto degli Alpini della sezione locale che conta diciannove gruppi, distribuiti nei Comuni di Vidor, Moriago della Battaglia, Farra di Soligo e Segusino. Il sindaco Luciano Fregonese, visibilmente commosso, ha consegnato nelle mani del colonnello Antonio Arivella la pergamena che attesta l'iscrizione simbolica degli uomini e delle donne del 7° Reggimento tra la popolazione di Valdobbiadene. Il comandante ha voluto ricordare la concomitanza con le celebrazioni del centenario della Grande Guerra, nel corso della quale gli Alpini del 7° seppero distinguersi per coraggio, sacrificio e dedizione al motto "ad excelsa tendo", e offrire un riconoscimento al presidente della sezione, Valentino Baron, il quale insieme alle sue penne nere ha fortemente voluto il riconoscimento onorifico, che, per ammissione dello stesso Arivella, ha assunto un significato particolare per il 7°. Accade infatti nell'anno in cui ricorre il 130° anniversario di fondazione del Reggimento, costituito a Conegliano nel 1887. E non è un caso se il 14 maggio prossimo sarà proprio il 7° Rgm ad aprire la sfilata dell' Adunata nazionale degli Alpini a Treviso, «portando avanti a tutti la sua gloriosa bandiera di guerra». Nel suo discorso il colonnello Arivella ha posto inoltre l'accento sul «dovere di tenere viva la memoria di un sacrificio reso nell'adempimento di un servizio alle istituzioni. Un insegnamento nel quale, non solo rispecchiarsi- ha osservato il comandante - ma anche custodire e valorizzare, a perenne riconoscenza di chi ci ha preceduti». Don Francesco Santinon, arciprete di Valdobbiadene, ha invitato i presenti a guardare oltre i segni del passato per evitarne gli errori e imitarne i valori. Sul palco si sono poi succeduti gli assessori, provinciale e regionale, Tommaso Razzolini ed Elena Donazzan che si sono soffermati sui temi dell'identità, delle radici, dei principi e dei valori. «Le pietre, quelle dei monumenti parlano» ha detto Donazzan dopo lo scoprimento del cippo dedicato al 7° Rgm e la cerimonia di intitolazione della piazza nell'area antistante la Cittadella della salute. L'assessore regionale ha pure rammentato che il Veneto si sta impegnando per il ripristino della leva (esiste un disegno di legge di cui è primo firmatario l'assessore Bottacin). A chiudere gli interventi il presidente nazionale dell'Associazione nazionale Alpini, Sebastiano Favero, due volte compiaciuto, «come alpino e come membro del 7°- ha aggiunto - per una giornata che resterà memorabile per Valdobbiadene e per i suoi cittadini, che da oggi hanno un riferimento ideale ed anche un luogo di ritrovo in più».
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