Glera, un ettaro di estirpo concesso ad ogni azienda

F. D. M.

CONEGLIANO

Non più 3 ettari di estirpo ad azienda vinicola, ma semmai uno. Contenuta, dunque, la riconversione dei vigneti di bianco o rosso in glera per aumentare le quote di Prosecco richieste dal mercato, da 24 a 35 mila circa ettari, nei prossimi 3 anni. È la decisione del Consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela della Doc Prosecco che ieri ha approvato la formalizzazione di una richiesta, alle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, tesa ad equiparare - a precise condizioni, e in vista di potenziali futuri attingimenti - le superfici di glera ottenute da estirpo e reimpianto di vigneti già esistenti al 31 luglio 2018 alle superfici di glera a terra a quella stessa data. Lunedì i vertici del Consorzio avevano ottenuto il via libera informale dagli assessori del Veneto Federico Caner e del Friuli Stefano Zanier, limitatamente però alla misura di un ettaro, in modo da favorire i micro produttori.

«Con questa richiesta - spiega Stefano Zanette, presidente del Consorzio - non si andrà ad incrementare il potenziale viticolo delle nove province della nostra Doc. Quello che vogliamo scongiurare, infatti, diversamente da quanto sostenuto in questi giorni da alcuni, è l’incremento delle superfici vitate destinate alla produzione di Prosecco Doc a scapito di altre colture. L’intento del Consorzio, come ribadito più volte, è quello di assicurare alla denominazione una crescita ordinata e sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico e sociale». —



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