Giuseppe Marazzato: 2 concordati
I piani per le concessionarie «Gielle» e «Ma.gi.car.» finite in insolvenza

L’interno di Autobavaria
Continua la girandola tra le concessionarie della Marca. Giuseppe Marazzato, imprenditore appartenente alla dinastia trevigiana di venditori di auto, dopo aver presentato nel 2010 il concordato per Autobavaria di Treviso ha depositato quello per Gielle Marazzato e Ma.gi.car., concessionarie finite in stato di insolvenza. Non avendo raggiunto l'accordo di ristrutturazione con i creditori presentato sotto forma di liquidazione da parte delle due società, Marazzato ha scelto come alternativa il doppio concordato, le cui domande sono state presentate il 10 febbraio, dichiarate entrambe valide dal tribunale di Treviso l'8 marzo. Due pezzi importanti dello scacchiere delle concessionarie, che comprendevano 4 autosaloni tra Castelfranco e Montebelluna, passate di mano in base a precedenti accordi. Gielle Marazzato è andato al gruppo Ceccato rimanendo sempre rivendita ufficiale Bmw, mentre Ma.gi.car. è ora gestita dal gruppo De Bona di Padova con marchio Opel. Due accordi passati come affitto d'azienda, che permettono l'incameramento dei canoni, ormai prossimi alla definitiva cessione, come descritto nelle carte presentate in tribunale. Il saldo dei crediti, per quanto riguarda Gielle, avverrà mediante l'affitto, la cessione dei beni aziendali e delle rimanenze di magazzino, pagando poi per intero il debito con i privilegiati mentre ai chirografari andrà il 30%, garantito anche dall'aiuto da parte dela Quadrifoglio spa, società controllata sempre dalla famiglia Marazzato, disposta a mettere sul piatto circa 1,5 milioni di euro. Una proposta che dovrà comunque essere sottoposta all'approvazione della maggioranza dei creditori, che rappresenta sulla carta una soluzione più veloce e indolore rispetto al fallimento. Per Ma.gi.car. verranno proposti invece numeri sensibilmente diversi per i chirografari, ai quali viene proposto il saldo del 10% dei debiti, con intervento anche in questo caso della Quadrifoglio, che metterà a disposizione 800 mila euro. La società ha iscritti a bilancio debiti per 3,9 milioni di euro, 1,9 dei quali vantati dai fornitori e, in parte minore, dalle banche, che faranno sentire il loro peso al momento della votazione. Non è escluso che possano essere indette aste per vendere quanto rimasto in carico alle società in dissesto, velocizzando così la procedura dalla quale dipende le vendita dei due rami d'azienda, su cui grava già un preliminare di acquisto, con un prezzo di vendita che per Ma.gi.car. è fissato a 270 mila euro. Il passaggio ha permesso il salvataggio di 20 lavoratori prima alla Ma.gi.car., trasferiti all'interno del gruppo De Bona, che ha rilevato il contratto di vendita con G.M.
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