Giunta Favero, tre “ex” partono in pole

MONTEBELLUNA. Il sindaco Marzio Favero, che ieri sera ha festeggiato la riconferma al bar Garibaldi con un centinaio di affezionati – presente anche Giancarlo Gentilini – si è dato una settimana di tempo per mettere a punto la nuova giunta, ma è già toto nomine. Può scegliere sette assessori, di cui tre donne, può anche fermarsi a sei e allora le donne obbligatorie si riducono a due. Come li ripartirà? I leghisti, grandi vincitori, saranno almeno quattro. Ci sono poi le altre due liste della coalizione: Forza Italia e la civica di Montebelluna Futura. Due a Fi e uno a MF? Potrebbe essere, come potrebbe essere che peschi un assessore esterno e a Fi dia un posto in giunta. Tra gli eletti ha tre assessori uscenti: l’ex vicesindaco Elzo Severin, Adalberto Bordin (bilancio), Adriano Martignago (attività produttive). Tutti e tre hanno fatto bene, sono tra quelli che hanno ottenuto più voti nella Lega, difficile ridurli al rango di consiglieri comunali. Ma c'è anche l’ex capogruppo Michele Toaldo, il più votato, che si è portato Giancarlo Gentilini in un paio di occasioni in città. Con Gentilini di fianco può essere definito il “vicesceriffo” e uno stile simile lo ha messo in campo, quando da capogruppo ha chiesto e ottenuto di far togliere la panchina presso il monumento ai caduti a Caonada perchè vi sostavano gli extracomunitari. Se pretendesse un assessorato diventerebbe difficile dirgli di no. A quel punto mancherebbe tra le file leghiste una donna. Chi la papabile? Maria Bortoletto, avvocato, alla seconda legislatura, anche lei votatissima. Passando a Fi il sindaco ha due consiglieri nella maggioranza, tutti e due giovani e alla prima esperienza amministrativa: hanno corso in coppia e hanno fatto messe di voti leghisti. Ma più che a loro Favero potrebbe guardare alla segretaria cittadina di Fi: Debora Varaschin. Il discorso è tutto sommato più semplice con Montebelluna Futura. C'è Dino Bottin in pole position: è stato il più votato della lista, è stato pure colui che l’ha organizzata e circolano voci insistenti che per lui potrebbe essere pronto l'assessorato ai lavori pubblici. E se non a lui al secondo più votato, assieme a una donna, di quella lista: quell'Antonio Romeo che gode della stima indiscussa di Marzio Favero, che è stato presidente del consiglio comunale, che ha messo in piedi il progetto dello sportello per uomini maltrattanti. Se assessore diventa Bottin lui entra in consiglio comunale, se Bottin rimane consigliere ecco che potrebbe diventare assessore. E chi pescare esternamente? Un nome c'è, ma, più come cognome che come nome, divide: Gloria Sernagiotto, l'ex presidente del consiglio comunale e figlia dell'eurodeputato Remo Sernagiotto. Non è stata candidata perchè il padre ha sponsorizzato la lista di Sabrina Favaro. Si sa che Marzio Favero ne apprezza la lealtà e avrebbe voluto recuperarla. Da quanto dice “radio municipio” lui sarebbe anche pronto a farle una telefonata, i leghisti non avrebbero nulla da obiettare, ma i forzisti sì perchè vedono Remo Sernagiotto come il fumo negli occhi da quando è passato con i Conservatori e Riformisti di Fitto. Insomma non sarà così semplice per Favero, che ha indicato due criteri a cui attenersi per scegliere gli assessori: la competenza per i programmi da realizzare e la disponibilità di tempo.
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