«Giù le mani dal Cansiglio»

Ambientalisti contro la pista forestale: «Sarà una strada»

VITTORIO VENETO. La Regione Veneto non è riuscita a vendere l'ex albergo San Marco, sull'altopiano del Cansiglio, neppure per 815 mila euro (ultimo bando), ma ci sono investitori trevigiani pronti a dargli l'assalto nell'eventuale trattativa privata per trasformarlo in un centro benessere. L'allarme è stato lanciato dal raduno degli ambientalisti e degli alpinisti che, in 450, sono saliti a piedi ieri mattina ai 2 mila metri di località Palantina, coperta dalla neve. E fra loro anche la parlamentare del Pd, Laura Puppato, al centro in questi giorni della polemica con l'Anpi. Davanti a quanto resta delle ex casere degli allevatori, in una temperatura da 10 gradi sotto zero, Vittorio De Savorgnani, Giancarlo Gazzola e Michele Boato, delle associazioni 'Mountain Wilderness' ed 'Ecoistituto' (erano presenti anche Cai, Lipu, Wwf, legambiente), hanno lanciato un secondo allarme. «Il Comune di Aviano vuol costruire in quota una pista forestale, da Piancavallo al Cansiglio, che faccia il giro della Palantina, per gli appassionati di mountain bike. In realtà la pista si trasformerà negli anni in una comoda strada». Strada oltremodo panoramica, ma proprio per questo osteggiata dall'ambientalismo e dall'alpinismo, come ha sottolineato Antonio Zambon, presidente del Cai Fvg. La protesta di San Martino era scattata, 29 anni fa, con lo scopo di bloccare il progetto di collegamento sciistico tra Pian Cavallo, cima Palantina e Col Indes in Alpago. Dopo lunghi anni di proteste, il Comune di Tambre ha rinunciato a quest'ipotesi. «Questa volta si tratta di una pista forestale, ma è ugualmente un attentato all'ambiente - puntualizzano De Savorgnani, Gazzola e Boato -, che provvederemo a combattere con la stessa determinazione con cui abbiamo bloccato le piste da sci». Gli ambientalisti ricordano che esiste già una strada che collega il Cansiglio con Piancavallo, sulla dorsale sud della montagna e che i Comuni interessati hanno provveduto ad asfaltare a pezzi. Il grande timore condiviso al raduno è sostanzialmente la privatizzazione di quest'oasi naturalistica che meriterebbe il riconoscimento di una riserva se non addirittura di entrare nel patrimonio dell'umanità tutelato dall'Unesco. «Porterò in Parlamento le vostre istanze - ha assicurato Puppato - e ci adopereremo in Regione per evitare lo scempio del San Marco e di questa nuova strada». La parlamentare trevigiana si è rivolta a Sant'Osvaldo, il patrono delle foreste, perché protegga il bosco. Ma si è appellata anche al rispetto della storia (col rispetto della Serenissima per la foresta).

Francesco Dal Mas

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