Alle Coletti una pianta di lavanda in ricordo delle foibe e dell’esodo

Nel Giorno del ricordo la cerimonia alla succursale di Santa Bona. Il vicesindaco Manera: «Una tragedia a lungo dimenticata»

Mattia Toffoletto
La cerimonia per il Giorno del Ricordo alla Coletti di Treviso
La cerimonia per il Giorno del Ricordo alla Coletti di Treviso

Dimenticata. Il participio passato si lega a doppio filo alla tragedia delle foibe e dell'esodo, prende spazio nella cerimonia svoltasi lunedì 10 febbraio - nel Giorno del ricordo - alla succursale delle medie Coletti a Santa Bona di Treviso, dove gli alunni hanno messo a dimora una pianta di lavanda (donata dalle associazioni combattentistiche), pianta simbolo dell'Istria.

«Una tragedia per tanto tempo dimenticata, volutamente dimenticata dal nostro Paese», sottolinea Alessandro Manera, vicesindaco di Treviso.

«Mio padre fu strappato dalle sue radici, dovette abbandonare la scuola e se ne andò a 13 anni. Si trovò costretto a lasciare tutto. E quello che gli ha fatto più male è che, per tanto tempo, esodo e foibe non sono stati ricordati. Anch'io, quando andavo a scuola, non trovavo nulla sui libri di storia», l'intervento di Andrea Agressi, figlio del 91enne esule fiumano Adriano.

Andrea Agressi: "Così mio padre a 91 anni ricorda l'esodo fiumano"

Significativo che il momento di riflessione sia stato ospitato nel giardino di una scuola e davanti a una via che porta il nome di Norma Cossetto, studentessa istriana sequestrata, violentata e gettata in una foiba. «Norma è qui con con noi con il cuore, la pianta di lavanda è simbolo di vita e rinascita», aggiunge il consigliere provinciale Davide Acampora.

La riflessione è proseguita con un concerto intervallato da letture e proposto dagli studenti dell'indirizzo musicale delle Coletti. Presenti autorità militari e la parlamentare Marina Marchetto Aliprandi (FdI).

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