Gigi: rock, cuore e lavoro musica trevigiana in lutto

Malore fatale per Tempesta, direttore Confesercenti e amatissimo chitarrista Aveva 64 anni e tante band alle spalle. I funerali domani a San Bartolomeo

Stava mettendo in piedi un’altra band, l’ennesima, con l’entusiasmo di sempre, la voglia di fare musica, di avere nuovi compagni di viaggio, per tirar tardi tra prove e risate.

Un malore fatale lo ha tradito, lasciando in lutto la sua amata famiglia, una miriade di amici, i colleghi della Confesercenti, l’intero ambiente musicale trevigiano, che dietro a quel cappello da cowboy e al sigaro Toscano, la Les Paul a tracolla, vedeva un punto di riferimento, una miniera di segreti delle sei corde, di aneddoti. È morto ieri alle due di notte, al Ca’ Foncello, Gigi Tempesta. Aveva solo 64 anni. Dal 1983 era direttore di Confesercenti Treviso, ma è stato anche amministratore di Cescot Veneto e revisore dei conti della Confesercenti nazionale. È stato, soprattutto, un grande musicista rock. Lascia la moglie Anna Bernardi, il figlio Giorgio con la compagna, il nipotino Nicola, il fratello Tiziano, docente universitario.

Aveva alle spalle il recente progetto “No Reply” insieme a Franco Agnoletto, Nicola Marasciulo e Mauro Negretto, dedicato alla sua più grande passione musicale, i Beatles.

Una vita per la musica. E tutta la musica trevigiana è in lutto per la morte di Gigi Tempesta. La sua scomparsa lascia un vuoto enorme, che sarà difficile colmare se non nel ricordo di una persona generosa, disponibile, dalla graffiante ironia. Buona. Ma la sua assenza prevale oggi sul ricordo, ci vorrà tempo per lenire il dolore.

Si fa prima a citare chi non ha suonato, con Tempesta: è stato chitarra solista dei White Falcon, degli amatissimi Ramblers, della Desert Band, memorabili i sodalizi con Tolo Marton, Francesco Mazilli, Steve Saluto, Gigi Camatta, Stefano Zabeo, Guido Toffoletti, con Toni Fedato, Luciano Bottos e decine di altri musicisti ancora, per non parlare dell’esperienza del Canzoniere Popolare. Sensibilità e tecnica, e le note che uscivano dall’amplificatore sincere perché Gigi, da uomo come da musicista, non amava né filtri né effetti speciali, voleva far risuonare la vera voce delle sue amate chitarre vintage, una collezione di prima grandezza tra Gibson Les Paul ed Sg, Fender Telecaster e Stratocaster, chicche come la sua Martin con un piccolo foro fatto per sbaglio un giorno da Giorgio, il figlio, musicista anch’egli. Gigi Tempesta era un uomo e un musicista che agli estranei poteva sembrare “sulle sue” e invece si apriva subito in un sorriso, perennemente curioso della vita. Lo piangono in tanti: Massimo Fantinelli, Antonio Fedato, Flavio Rossini, Westcoast Paul, Alessandro Falchi, Francesco Quaglia. Impossibile citarli tutti. Studiava di continuo, Gigi: aveva ripreso in mano gli spartiti dei Led Zeppelin per carpire altri trucchi del fraseggio di Page, ma il cuore lo riportava sempre sugli arrangiamenti dei Fab Four: John, Paul, George e Ringo riempivano le discussioni con gli amici, la sua collezione di memorabilia del quartetto di Liverpool era un piccolo tesoro. E sempre lui ha portato a Treviso i grandi della musica: due nomi su tutti: Peter Green con i ragazzi di Mezzoforte e B.B.King. Ma Tempesta è stato anche storico direttore Confesercenti: come i veri capi, faceva di tutto perché nell’ambiente di lavoro regnasse l’armonia, organizzava serate con i colleghi per cantare tutti insieme, chitarre spiegate, suonando le canzoni di un’altra delle sue passioni, Lucio Battisti.

Colleghi, collaboratori e amici che sono stati travolti dal lutto. Una delle ultime foto del suo profilo facebook è un’istantanea a Venezia, 1971: un gruppo di amici e Gigi con la chitarra. E oggi saranno in tanti a prenderla in mano per dedicargli un brano, magari “While my guitar gently weeps” di Harrison. E Gigi, seduto su una nuvola come un angelo disegnato da Jacovitti, sigaro sulle labbra, sorriderà. Poi imbraccerà la Les Paul dorata, «per una jam session con Jimi e Duane», ha scritto un amico su Facebook. I funerali si terranno domani, alle 15, alla chiesa di San Bartolomeo. Nel giorno del primo compleanno di suo nipote. Tempesta ha donato le cornee.

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