Giaveri Latterie, salvi i venti lavoratori

Ma è allarme per il settore: vendite in calo del 30 per cento a causa della crisi e dell’embargo russo

BREDA. Con una storia di quasi cent’anni alle spalle e un prodotto d’eccellenza come la Casatella Trevigiana Dop, la Giaveri Latterie del Piave di Breda di Piave continuerà a sopravvivere (sotto una nuova insegna) e i suoi venti lavoratori manterranno il loro posto di lavoro nonostante la dichiarazione di fallimento. Un lieto fine, se così si può dire, che però non rispecchia la situazione con cui oggi si trovano a far fronte molte piccole aziende del comparto lattiero caseario della provincia di Treviso, secondo le segnalazioni di sindacati e Coldiretti Treviso.

La crisi dei consumi in primis e l’embargo russo, avrebbero fatto calare quest’anno le vendite fino al 30%. Una situazione che mette in difficoltà soprattutto le aziende più piccole con minore capacità contrattuale. Formaggi artigianali dal 1935, si legge sulla pagina web di Latterie Giaveri. Un’azienda storica del territorio, con prodotti di eccellenza tra cui la Casatella Trevigiana Dop. Un'azienda che lavorava (e fortunatamente lavora tuttora) il latte raccolto direttamente nelle aziende produttrici della zona. Dal 2001 è certificata ISO9002 e garantisce la rintracciabilità delle materie prime utilizzate. A circa un anno e mezzo fa risale il dissesto finanziario, il ricorso alla cassa integrazione, poi la messa in liquidazione.

Fortunatamente l’iniezione di liquidità da parte di un nuovo socio che ha rilevato attività e stabilimento ha permesso ai lavoratori di non accusare il colpo del fallimento dichiarato dal Tribunale di Treviso nei giorni scorsi. Tutti hanno mantenuto il loro posto di lavoro; anzi: il raggio d’azione dell’azienda, che ora opererà sotto una nuova insegna, si sarebbe esteso fino al sud Italia, dove i prodotti sono richiesti. Nonostante questa nota di speranza, secondo le associazioni di categorie e sindacati il comparto starebbe soffrendo un periodo particolarmente difficile: la somma di stretta dei consumi e embargo russo avrebbe messo a dura prova soprattutto le piccole e medie imprese, con minore potere contrattuale rispetto alle grandi catene di distribuzione. «Dopo un 2013 con il prezzo del latte alle stelle ora a causa dell'embargo russo molte aziende di trovano con un eccesso di prodotto». fa sapere la Flai Cgil Treviso.(s.g.)

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