Ghiaia di Colfosco l’impero immobiliare all’asta per 2 milioni

Otto proprietà dell’azienda fondata negli anni Sessanta da Giorgio Montesel andranno al miglior offerente
COLFOSCO SUSEGANA GHIAIA DI COLFOSCO FOTOCRONACA ponte priula gregolin susegana bosco vidor cavatori
COLFOSCO SUSEGANA GHIAIA DI COLFOSCO FOTOCRONACA ponte priula gregolin susegana bosco vidor cavatori
SUSEGANA. L’impero della Ghiaia di Colfosco va all’asta per quasi 2 milioni e mezzo di euro. Immobili, terreni e vari beni della ditta, che ha rappresentato un pezzo di storia dell’attività estrattiva a Susegana, saranno ceduti al miglior offerente, a seguito del fallimento. Sono otto le proprietà, tra Susegana e il Pordenonese, che il 20 febbraio saranno vendute “tramite procedura competitiva”. L’ex sede della società, che era situata in via Vecchia Mercatelli 43, ha un valore stimato di 117 mila euro. Dall’esterno quell’edificio fatto a ferro di cavallo assomiglia ad una villa. In effetti, alla fine degli anni ‘80, quando fu rilasciata la concessione edilizia dal Comune di Susegana, la costruzione doveva diventare una casa plurifamiliare. Successivamente fu cambiata la destinazione d’uso e l’edificio divenne direzionale: due uffici ai lati colleghi da un ampio salone centrale, utilizzato come sala riunioni. Complessivamente si sviluppa su 311 metri quadrati, oltre ad un’area sul retro di 1.200 metri che sarebbe destinata a parco giochi, ma è sempre rimasta incolta. Dopo la chiusura dell’azienda, anche la sede è stata avvolta dalle sterpaglie, anche se le condizioni dell’immobile rimangono buone. La Ghiaia di Colfosco, azienda fondata negli anni ‘60 da Giorgio Montesel e poi passata ai figli, venne dichiarata fallita nel 2014. Il figlio, Daniele Montesel, aveva chiesto il concordato preventivo e in tutti i modi cercò di evitare la chiusura, ma alla fine i giudici decisero per il fallimento. 98 lavoratori rimasero a casa. In quel periodo la famiglia fu sconvolta dalla morte a soli 51 anni di Antonello, l’altro figlio che aveva guidato l’azienda. Altri ex uffici e sede di rappresentanza della Ghiaia di Colfosco sono quelli di via Canareggio, sulla collina vicino alla chiesa di Colfosco, che andranno all’asta per 441 mila euro. Come sottolineato nella perizia di stima: «Il fabbricato presenta elementi di pregio sotto l’aspetto architettonico». Dall’esterno l’edificio su due piani si presenta con ampie vetrate antisfondamento. I pavimenti interni sono alla “veneziana” e all’ingresso vi è anche rappresentato lo stemma della proprietà. Vi è poi un solaio con travatura in legno a vista, come come il piano mansardato ha falde in legno a vista. In totale oltre 600 metri quadri di uffici. Dal punto di vista economico però, i beni con maggiore valore sono gli oltre 100 mila metri quadrati di terreni agricoli adiacenti al greto del Piave, in via Mercatelli Maglio, stimati 630.000 euro. Sempre a Colfosco, in via Navarre, c’è un capannone destinato a magazzino, di 640 metri, che andrà all’asta per 156.600 euro. Le altre proprietà dell’ex ditta di cavatori sono situate in Friuli, tra Spilimbergo, Fiume Veneto e Sesto al Reghena.


Nella zona industriale vicina al torrente Cosa a Spilimbergo, si trovano un altro capannone, uffici e una casa risalente agli anni ‘70, oltre ad altri 32 mila metri quadrati di campi, del valore di 620.000 euro. In via Mazzini a Fiume Veneto la Ghiaia di Colfosco era invece proprietaria di un’ex azienda agricola, dove rimangono ancora dei resti di serre, vicino all’uscita di Cimpello dell’autostrada A28, stimata 220 mila euro. Nello stesso territorio si trova anche la proprietà di minor valore messa in vendita dal tribunale fallimentare: 250 euro di una sottile striscia di terreno. Nella lottizzazione “Sole”, in via Cortinovis nel Comune di Sesto al Reghena, si trovano invece due appezzamenti che hanno un elevato valore perché già edificabili. Saranno messi all’asta per 160 mila euro.


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