Ggp: «Nessun ricatto ai lavoratori»
CASTELFRANCO. «Nessuna forzatura né pressione è stata fatta nei confronti dei collaboratori, al fine di spingerli a disdire la loro iscrizione all¹associazione sindacale denominata SlaiProlCobas, men che meno in cambio di qualsivoglia contropartita». È questa la replica di Ggp Group all'accusa lanciata da alcuni lavoratori di essere stati convocati per firmare la revoca della loro adesione al sindacato, cosa che ha determinato una manifestazione di protesta che riguardava anche problematiche relative alla clausola flessibile del contratto verticale, tenutasi in piazza Europa Unita davanti alla sede della Cgil, sigla che ha firmato gli accordi che secondo i Cobas sta generando una forte precarietà. «Ggp Group ha sempre agito nei confronti dei propri lavoratori in maniera corretta trasparente e onesta», prosegue l'azienda, «essendo peraltro riconosciuta sia a livello locale che nazionale per le proprie buone prassi relative alle politiche di integrazione e alle relazioni industriali». Circa il documento che sarebbe stato sottoposto al lavoratore l'azienda precisa che «è il testo con il quale un qualsivoglia lavoratore può comunicare, di sua sponte, la propria volontà di disdire l’iscrizione al sindacato, come da anni avviene con riferimento a tutti i lavoratori iscritti a qualsivoglia organizzazione sindacale, senza che ciò abbia mai dato adito a problemi o sospetti di alcun genere. Anche nel presunto caso citato, infatti, è stato il lavoratore a presentarsi a gli uffici di Ggp Group chiedendo di poter comunicare la propria volontà di disdire la sua iscrizione al sindacato di riferimento». «La falsità di quanto invece affermato sarà facilmente dimostrabile in ogni sede da parte di Ggp Group», conclude l'azienda. (d.n.)
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