Geox, dopo l'attacco degli hacker logistica in moto e uffici in stand-by

L'azienda è ripartita: il polo delle merci di Signoressa è operativo, il quartier generale di Biadene è sorvegliato speciale
Borghesi Montebelluna negozio Geox
Borghesi Montebelluna negozio Geox

MONTEBELLUNA. Prima la buona notizia: la logistica si è rimessa in moto. Poi la cattiva: la parte amministrativa è ancora ferma al palo, se ne riparla (forse) mercoledì. Geox, a una settimana dall’attacco hacker che ne ha letteralmente paralizzato l’attività, si è rialzata solo in parte. Serviranno almeno altri due giorni per vedere davvero la luce in fondo a questo incubo causato dai pirati informatici, che hanno tenuto in ostaggio per una settimana intera praticamente tutta l’operatività della multinazionale con sede a Montebelluna.

La logistica, come detto, si è rimessa in moto. Già sabato e domenica lo stallo era praticamente risolto, ma quelli non sono tradizionalmente giorni lavorativi per la logistica e le spedizioni: solo alcuni volontari, richiamati dall’azienda (non Geox direttamente, perché il servizio è in appalto) hanno accettato di lavorare sabato e domenica. Da ieri la ripresa operativa piena: il blocco della logistica era la ferita più grave inferta dagli hacker all’azienda della scarpa che respira, con conseguente paralisi della movimentazione di tutte le merci, compresi gli acquisti fatti sul canale e-commerce.

Se il polo logistico di Signoressa ha ripreso a sbuffare vapore, a Biadene invece le scorie digitali lasciate dai pirati non sono state smaltite del tutto: gli uffici non hanno ancora recuperato la piena operatività, e non lo faranno neppure oggi. Domani, si spera. Contabilità e amministrazione sono parti altamente sensibili e Geox intende ripristinarne l’operatività solo quando ci sarà la certezza che del virus informatico introdotto dai pirati non ci saranno più tracce.

Intanto sono ripartiti i camion, per tornare alla buona notizia, non senza qualche sassolino nell’ingranaggio dovuto a questioni aperte con i lavoratori. «Ci è stato chiesto di lavorare sabato e domenica, ma il venirsi incontro dev’essere reciproco – dice Sergio Zulian, sindacalista Adl Cobas – abbiamo chiesto all’azienda un’integrazione della cassa integrazione fatta in questo periodo di Covid e la concessione dei buoni pasto per i lavoratori che si fanno turni da otto ore, ma non abbiamo ancora ottenuto aperture. L’azienda ha accettato di anticipare ai lavoratori l’indennità di cassa integrazione, ma solo dopo lunga insistenza. Anche sulle tutele dei nuovi assunti ci sono passi avanti da fare, molti hanno la formula dell’orario minimo garantito che copre solo il 25 per cento delle ore se non c’è lavoro». Come detto, però, la logistica Geox non è gestita direttamente dall’azienda: il polo di Signoressa è di proprietà della controllata X-Log, ma l’appalto per la gestione è stato affidato alla società milanese CGS che, a sua volta, ha affidato i lavori alla cooperativa Venere. «Un gioco di scatole dove le garanzie per i lavoratori si perdono», denuncia Zulian. 

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