Geox, ansia per le 80 chiusure ma Cisl “benedice” il nuovo ad

MONTEBELLUNA. Il doppio annuncio di giovedì sera firmato, con l’arrivo di un nuovo amministratore delegato e il piano di ottanta chiusure di negozi, non lascia indifferenti le forze sociali, che da un lato esprimono preoccupazione per il piano di razionalizzazione dei punti vendita, dall’altro esprimono la massima fiducia in Livio Libralesso, nuovo ad al posto del dimissionario Matteo Carlo Maria Mascazzini.
«La scelta di Livio Libralesso come amministratore delegato di Geox Spa viene accolta con grande soddisfazione e positività dalla Femca Cisl. Riteniamo sia la scelta giusta, una scelta che ci si aspettava già dopo l’addio di Giorgio Presca» commenta Gianni Boato, segretario della Femca Cisl Belluno Treviso.
«Lbralesso è l’uomo dei numeri in azienda, la conosce meglio di chiunque altro e con lui nei punti strategici Geox è cresciuta fino a diventare quella che è. Auspichiamo che si ritorni a fare squadra con i dipendenti, che sono stati e sono il vero motore dell'azienda, con una professionalità e un senso di appartenenza fuori del comune. Auguriamo al nuovo amministratore delegato non solo di rilanciare e riportare Geox ai risultati straordinari che l’hanno caratterizzata per molti anni, ma anche di ristabilire un clima di serenità e armonia sviluppando una contrattazione di secondo livello che possa essere un faro nel territorio di Treviso e nel settore del calzaturiero».
Bisognerà invece attendere fino a marzo, quando sarà convocato il prossimo consiglio di amministrazione, per capire quali saranno i punti vendita interessati dal piano di chiusure, e quindi anche quanti saranno i dipendenti che perderanno il posto di lavoro. La razionalizzazione, che Geox spiega nell’ottica del recupero di redditività, coinvolgerà sia punti vendita italiani che stranieri. «Siamo preoccupati per l’annunciata chiusura di 80 negozi - afferma Boato - e ci auguriamo che il nuovo amministratore delegato si impegni per rilanciare i punti vendita, soprattutto in Italia, dove c’è stata la maggiore sofferenza».
I ricavi dei negozi monomarca dell’azienda nel corso del 2019 hanno registrato ricavi in calo del 2,6 per cento. Un calo che l’azienda, nel corso del cda di giovedì, ha motivato con «la riduzione del numero di piccoli clienti indipendenti che subiscono maggiormente gli effetti dell’aumento del canale digitale, il perdurare della difficoltà finanziaria in Italia e nei vari mercati europei, il riemergere di tensioni geopolitiche o sociali che hanno portato a riduzione di ordinativi in mercati come Hong Kong, Libano, Cile, Tunisia e Medio Oriente, la concordata e fisiologica riduzione degli ordinativi da parte del distributore cinese in vista della scadenza del contratto prevista per la fine del 2020». —
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